Ticino

A casa, ma in campeggio

Saranno 3,5 i milioni che i proprietari dei camping investiranno in queste installazioni nel 2018

31 marzo 2018
|

Buona parte del successo che hanno avuto i campeggi nel 2017 – oltre 700mila pernottamenti e circa 280mila ospiti stagionali – è dovuta al diffondersi di case mobili e bungalow. Soluzioni, quindi, alternative alla classica tenda o alla roulotte e possibili dal luglio 2014. Ovvero quando è entrato in vigore il regolamento della Legge sui campeggi che ha recepito l’iniziativa di Giacomo Garzoli (Plr), firmata da altri venti deputati di diversi partiti e approvata nel settembre 2012 dal Gran Consiglio. Iniziativa che chiedeva, appunto, la possibilità di installare queste strutture nelle aree di campeggio. «La modifica di legge è stata, oggi possiamo dirlo, vincente», afferma interpellato dalla ‘Regione’ Simone Patelli, presidente dell’Associazione campeggi ticinesi (Act). «Avevamo questa necessità e, chi prima chi dopo, i proprietari di campeggi ne hanno usufruito. Adesso tutti si sono resi conto che questa possibilità permette di differenziare l’offerta, allungare la stagione, essere meno meteo-dipendenti e anche creare impieghi – insiste Patelli –. Insomma, tutti gli obiettivi, ambiziosi, che ci si era posti con questa iniziativa sono stati raggiunti». Ora, si tratta di continuare sul sentiero già battuto. E i proprietari dei campeggi ticinesi intendono farlo.

Nel solo Sopraceneri, infatti, sono previsti investimenti per 14 milioni di franchi e «tra i 3 e i 3 milioni e mezzo saranno dedicati al potenziamento di queste strutture – risponde il presidente dell’Act – anche perché la richiesta è molto alta, chi ha messo queste installazioni è soddisfatto. Sono soluzioni, sia le case mobili sia i bungalow, che permettono di lavorare bene e lo stiamo vedendo adesso con le vacanze di Pasqua. Chi ha riservato queste tipologie di soggiorno avrà sicuramente una vacanza più tranquilla di chi magari sarà in tenda, con meno paura del meteo». Però c’è un però, e si tratta del vincolo – previsto dalla legge – che stabilisce come massimo il 30 per cento delle piazzole possa essere adibito a posti di stazionamento fisso. «Oggi ci sono molti campeggi che hanno già raggiunto questa soglia – rileva Patelli – e che vorrebbero investire di più, ma non possono. Il ragionamento di non far diventare queste strutture residenze secondarie è giusto, ma qualcosa, un giorno, si dovrà fare». Sulla stessa lunghezza d’onda il granconsigliere liberale radicale Giacomo Garzoli: «A livello di regolamento ho l’impressione che le cose siano state rese un po’ complicate, che vi sia un’applicazione restrittiva della nuova norma. Detto ciò, rifarei lo stesso passo – aggiunge Garzoli –. So di campeggi che, una volta in vigore la modifica di legge, hanno colto subito questa opportunità, realizzando appunto dei bungalow». Guardando al di là dei confini, in Italia «questo genere di offerta attira molta clientela». Ma anche in Ticino si veleggia bene. Lo conferma Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo: «In una logica turistica, che spingiamo e auspichiamo, dove l’esperienza vissuta dalla persona viene messa davanti a ogni cosa, il campeggio ha un ruolo fondamentale. È un settore dove c’è una clientela affezionata, che arriva soprattutto da Paesi culturalmente affini a questo tipo di vacanza, quindi Germania, Olanda e Belgio. Molti arrivano anche dalla Svizzera interna». Questo perché, negli ultimi tempi, è cambiata la figura del turista, che, conclude Frapolli, è diventata «molto flessibile. Oggi una persona può andare in un bed&breakfast, domani in campeggio e dopodomani in un quattro stelle. C’è molto dinamismo, tocca al Ticino coglierlo proponendo un’offerta completa».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔