Ticino

Scandali, alta vigilanza costante da parte della Gestione

Mandato Argo1, benefit del governo... Più controlli con la revisione della Legge sul Gran Consiglio. Parla il relatore

(Ti-Press)
6 marzo 2018
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Il mandato conferito e rinnovato dal Dipartimento sanità e socialità – senza la necessaria risoluzione del Consiglio di Stato – all’agenzia di sicurezza Argo 1. I benefit – privi di base legale – che gli ultimi governi hanno riconosciuto ai propri membri. Due vicende che ripropongono (anche) il tema dell’esercizio dell’alta vigilanza sull’Amministrazione cantonale e sull’Esecutivo da parte della Gestione. Cosa fare affinché la principale commissione del parlamento, formata pure lei da deputati di milizia, possa svolgere l’alta vigilanza in materia amministrativa in modo costante, e non solo dopo che lo ‘scandalo’ è scoppiato? Una soluzione la propone la revisione della Legge sul Gran Consiglio affidata nel 2016 alla speciale commissione coordinata dal liberale radicale Franco Celio. Relatore del progetto di modifica è Lorenzo Jelmini (Ppd), il cui rapporto – l’unico – potrebbe essere firmato la «prossima» settimana. «Quello che si suggerisce nella bozza di rapporto è di sgravare la Gestione dall’esame di una serie di crediti che oggi finiscono sotto la sua lente – spiega Jelmini alla ‘Regione’ –. Cosa che le consentirebbe di dedicarsi in maniera regolare all’alta vigilanza».

Sullo stanziamento di contributi finanziari, del quale è attualmente competente la commissione Gestione e finanze, si pronuncerebbero, aggiunge il granconsigliere popolare democratico, «le future “Commissioni tematiche”, come le definisce il progetto di revisione». Concretamente? «Il messaggio governativo che per esempio chiede al parlamento di approvare un credito per la costruzione di una casa per anziani verrebbe assegnato alla Commissione sanitaria. Se il contributo sollecitato dal Consiglio di Stato riguarda la realizzazione di un edificio scolastico, sarebbe la Commissione scolastica ad occuparsene». La Gestione, puntualizza il relatore, «avrebbe comunque la facoltà di chiedere approfondimenti sull’impatto finanziario del credito al vaglio della commissione tematica e di formulare preavvisi». L’obiettivo insomma è di liberare la Gestione da una serie di incombenze “perché abbia più tempo e più energie” da consacrare allo svolgimento “dell’alta vigilanza”, sottolinea il documento allestito da Jelmini. “Finora – scrive il relatore – il grande carico di lavoro ha fatto sì che le energie della commissione andassero innanzitutto all’evasione dei messaggi (del governo, ndr) ordinari, limitando l’esercizio dell’alta vigilanza al contesto dell’esame del Consuntivo oppure all’emergere di precise situazioni problematiche”. «Esercitare l’alta vigilanza – rileva Jelmini – significa anche valutare periodicamente il funzionamento degli uffici cantonali verificando la dotazione di personale e la conduzione di quest’ultimo, per poi magari dare dei consigli all’Esecutivo».

Farinelli: assorbiti dall’ordinario

Quella di sgravare la Gestione di alcuni compiti «è una soluzione che renderebbe certamente più efficace l’attività di vigilanza e di alta vigilanza che già ora la legge demanda al parlamento», evidenzia il capogruppo del Plr Alex Farinelli. «Oggi in Gestione siamo completamente assorbiti dall’ordinario, ciò che ci impedisce per esempio di seguire l’implementazione di riforme che interessano l’Amministrazione». Rischio doppioni alla luce dei compiti del Ccf, il Controllo cantonale delle finanze? «No – risponde Farinelli –. Il ruolo del Ccf e quello della Gestione sono complementari. Il primo fa verifiche tecniche, noi facciamo verifiche anche politiche». Senza dimenticare che il Ccf è sì un organo “autonomo e indipendente”, come si legge nel Regolamento, ma è pur sempre “attribuito amministrativamente” al governo, e meglio “al direttore del Dipartimento delle istituzioni”.

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