Ticino

Rimborsi a governo e cancelliere, l'ora degli interrogatori

Dopo la riapertura dell’inchiesta, scattano i primi interrogatori. Oggi dovrebbero essere sentiti i ministri in carica fra il 2011 e il 2015.

27 febbraio 2018
|

Rimborsi del governo: dopo la riapertura, da parte del pg John Noseda, del procedimento penale per abuso di autorità, scattano i primi interrogatori. Quelli di quattro dei cinque attuali consiglieri di Stato: i quattro ministri che erano già in carica fra il 2011 e il 2015. Sono stati convocati in Procura e gli interrogatori dovrebbero tenersi nella giornata odierna. I quattro consiglieri di Stato verranno sentiti dagli inquirenti verosimilmente in relazione ai nuovi documenti acquisiti dal pg. Ovvero le comunicazioni ricevute dai ministri, fra il 2011 e il 2015, dal Controllo cantonale delle finanze: sarebbero stati quindi informati direttamente dal Ccf dell’assenza della base legale di benefit che l’Esecutivo si era attribuito e della necessità di sanare la situazione.


Nel frattempo il Ps, in una nota, rilancia la richiesta già avanzata con il caso Argo 1: anche il Gran Consiglio, come il governo, benefici di un rapporto diretto con il Ccf. «È una questione già in discussione. Ci sono degli aspetti che abbiamo visto nel recente passato che mostrano come effettivamente ci siano alcune modifiche da inserire nel funzionamento del Ccf», osserva Alex Farinelli, capogruppo Plr: «Da tempo penso che il Ccf possa avere la possibilità di riferire direttamente al parlamento e che dallo stesso possa ricevere incarichi, anche se con moderazione, tenuto conto che le sue capacità e le sue risorse non sono infinite». Un altro aspetto importante per Farinelli è che il Ccf «consegni i rapporti al Gran Consiglio non una o due volte come accade ora, ma contestualmente o quantomeno più regolarmente, con indicazioni laddove ci sono dei problemi, esattamente come fa nelle segnalazioni ai vari Dipartimenti. Così si sa già se c’è qualche problema da affrontare o se va tutto bene». Daniele Caverzasio, capogruppo della Lega: «Siamo talmente d’accordo che l’abbiamo già chiesto, ben prima dei socialisti». E sull’affaire rimborsi commenta: «È chiaro che se il Ccf avesse informato l’Ufficio presidenziale del parlamento, oltre al governo, si sarebbe ottenuto un risultato migliore». Per il capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni, «una riflessione a breve si impone: sicuramente bisogna trovare una soluzione per rendere più diretto ed efficace il rapporto fra il Gran Consiglio, chiamato a esercitare l’alta vigilanza, e il Controllo cantonale delle finanze. Ciò affinché anche il parlamento venga messo al corrente di spese ritenute anomale dal Ccf. Nel caso dei rimborsi ai ministri e delle indennità al Cancelliere, il Controllo cantonale delle finanze ha correttamente sollecitato a più riprese il governo per sanare la situazione; non risulta invece che gli inadempimenti dell’Esecutivo siano stati evidenziati al parlamento. Occorre quindi, ritengo, ripensare le regole sulla gestione e il controllo finanziario del Cantone e migliorare l’informazione attiva all’indirizzo del parlamento, proprio per aiutarlo nell’esercizio dell’alta vigilanza».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔