Ticino

Rainbow: 'Le tariffe sono calcolate in base alla prestazione'

La società di sicurezza spiega le differenze tra quanto al fatturato al Cantone e quanto chiesto alla Croce Rossa. Il 20 febbraio Beltraminelli davanti alla Cpi

Archivio Ti-Press
12 febbraio 2018
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"Troppo semplice e fuorviante confrontare due prezzi senza tenere in considerazione tutta una serie di fattori". Risponde così la ditta di sicurezza Rainbow alle indiscrezioni giornalistiche secondo le quali avrebbe applicato, fino a luglio 2014, una tariffa oraria più alta al Cantone rispetto a quella fatturata alla Croce Rossa per la sorveglianza dei centri richiedenti l'asilo: 48 franchi all'ora contro 41,50. "Le nostre tariffe sono principalmente legate al tipo di attività e alle mansioni correlate, nonché al tipo di contratto e durata", annota Rainbow in un comunicato stampa diffuso oggi.

Ovvero? «È vero che si tratta di prestazioni che rientrano sotto lo stesso ambito – ci spiega il direttore della Rainbow Alberto Pongelli –, tuttavia il tipo di impegno era diverso». In pratica alla Croce Rossa, Rainbow doveva occuparsi solo della sicurezza, con l’organizzazione della Ong che curava il resto. Nei centri per richiedenti l’asilo del Cantone invece «ci erano stati affidati anche lavori amministrativi, come la gestione corrente del centro e l’attivazione dei centri temporanei. A Rivera gestivamo anche il ritiro e lo smistamento della posta. Inoltre nella tariffa forfettaria era incluso pure il lavoro notturno». 

"Non fa quindi notizia (a meno che lo si voglia espressamente fare nell'intento di creare notizia) il fatto che due clienti, con due rispettivi diversi mandati, abbiano tariffe differenti", prosegue la nota. Tanto più che si tratta di "una tariffa di mercato" e che "la ditta che opera attualmente per il Cantone nel centro a Camorino (la Securitas, ndr.), da ormai un anno e su mandato diretto, per stessa ammissione del Dipartimento sanità e socialità ci sembra di ricordare applichi una tariffa di franchi 52,80 all'ora per agente".

La ditta ravvisa la scorrettezza del "voler far passare il messaggio che sia stata applicata una tariffa straordinaria ed esagerata per il Cantone, sottolineando 'per lo stesso servizio', quando è questa una tariffa di mercato". Il tutto "ignorando totalmente le condizioni e senza fare un dettagliato confronto della prestazione".

Rainbow sottolinea poi il fatto che, nella vicenda Argo 1, per quanto la riguarda non è mai esistito un balletto delle offerte: "Rainbow non è stata mai invitata, e men che meno si è prestata, a un "balletto di offerte e contro offerte", ma neppure a un "tiramolla nelle trattative" sul prezzo. "A luglio 2015 è terminata la collaborazione con il Dss per i centri in questione. Nell'ottobre 2015 la Rainbow Sa è stata invitata dal Dss a formulare una proposta per futuri centri".

L'azienda di Rivera prende comunque atto con piacere della lettera inviata dal Cantone alla Segreteria di Stato dell'immigrazione: ciò "testimonia e certifica ulteriormente la nostra professionalità". Uno scritto di cui la Rainbow "non è mai stata informata".

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