Ticino

Allarme reperti: 'Si degradano, ci vuole un conservatore'

Interrogazione parlamentare evidenzia un problema crescente all'Ufficio beni culturali causato dall'impossibilità di eseguire una corretta manutenzione

5 febbraio 2018
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Aiuto, i reperti si disgregano! A lanciare l'allarme sono alcuni granconsiglieri di più partiti (primo firmatario il liberale-radicale Matteo Quadranti) che in un'interrogazione al Consiglio di Stato, con tanto di foto, mostrano un apparente problema esistente negli archivi dell'Ufficio beni culturali: “Da documentazione fotografica e segnalazioni in nostro possesso, risulta che vi sia purtroppo un elevato numero di reperti che stanno andando distrutti per mancanza di cura e corretta manutenzione (ad es. i reperti in ferro andrebbero almeno desalinizzati e consolidati nei primi mesi dal loro ritrovamento altrimenti possono essere soggetti a rotture e deformazioni che in molti casi portano alla disgregazione e alla perdita totale dell’oggetto). Evidentemente questo stato di cose ha come conseguenza diretta la perdita del patrimonio culturale del nostro passato”.

Colpa dei tagli?

Probabilmente, oltre ai tagli finanziari, la mancanza della figura di un “conservatore” come esiste negli altri Cantoni, non aiuta a evitare queste gravi perdite, segnalano gli interpellanti. Secondo cui “ciò non toglie però che lo Stato, e di conseguenza il Servizio archeologia dell’Ufficio beni culturali, siano responsabili della corretta gestione dei reperti di proprietà della collettività e a loro affidati”. Da qui una serie di domande: a quanto ammontano i tagli negli ultimi 10 anni, in termini finanziari e di risorse di personale, nel Servizio archeologico e dei Beni culturali? Qual è lo stato effettivo di conservazione di tutti i reperti? Non ritiene il Consiglio di Stato di dover introdurre la funzione del “conservatore” o di quanto meno assicurare all’Ufficio beni culturali i mezzi necessari alla corretta gestione dei reperti mobili? Quali sono le linee guida e le intenzioni reali del Governo circa la futura politica di conservazione e promozione del patrimonio archeologico ticinese?

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