Ticino

Sisa: l'economia deve restare nel 'corso paserella'

Secondo il Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti sono 'assurde' le motivazioni di stampo finanziario del governo

Il liceo di Bellinzona (foto: Ti-Press)
2 febbraio 2018
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Il Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti (Sisa) si associa ai docenti di scienze umane del Liceo di Bellinzona nel criticare la decisione del Consiglio di Stato di eliminare l’insegnamento della materia 'economia e diritto' dal 'corso passerella' che permette l'accesso agli studi universitari a chi ha conseguito una formazione professionale.

"Benché soddisfatto della decisione di raddoppiare il numero dei posti del corso, che va ad attenuare la discriminazione nell’accesso agli studi universitari degli studenti titolari di una maturità professionale, il Sisa non può condividere la scelta governativa di escludere questa materia dal piano di studi", si legge in un comunicato odierno. "La disciplina 'economia e diritto' ricopre un ruolo centrale nel completamento conoscitivo che il corso è chiamato a compiere: per chi si avvia verso una carriera accademica - ma non solo - è fondamentale sviluppare un certo giudizio critico nei confronti della realtà e comprendere le dinamiche che muovono il sistema socio-economico attuale. Un'introduzione allo studio dell'economia – sottolinea il Sisa – si rende quindi indispensabile, specie se si considera la crescente importanza di questo campo del sapere e del suo dibattito interno nella determinazione delle condizioni di vita, di lavoro e di studio della popolazione mondiale".

Inoltre secondo il sindacato "risultano del tutto assurde le motivazioni finanziarie che sembrano essere alla base della decisione del Governo: anche quando il preventivo per l'anno 2018 presenta un disavanzo di circa 7.5 milioni di franchi, per l'esecutivo sono necessari dei risparmi nella misura di soli 20mila-30’mila franchi annui".

"Lo smantellamento della scuola pubblica è ormai divenuto del tutto indipendente dalla situazione finanziaria del Cantone e mostra ora il suo vero volto: l’obiettivo dei nostri governanti sembra essere quello di privare progressivamente gli studenti degli strumenti intellettuali per interpretare la realtà e per combattere le ingiustizie che vi si annidano", conclude il comunicato.

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