ticino

Prima i nostri? 'Prima le leggi'

In commissione Plr, Ppd e Ps respingono il disegno di legge: ‘È in contrasto col diritto superiore’

Ti-Press
10 gennaio 2018
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Giochi fatti in seno alla commissione parlamentare della Legislazione sul progetto di normativa di applicazione della preferenza indigenza. Ieri c’è stata la firma dei rapporti. Aderendo alle indicazioni dei relatori Giorgio Galusero (Plr), Sabrina Gendotti (Ppd) e Carlo Lepori (Ps), la maggioranza chiede al plenum del Gran Consiglio di respingere il disegno di legge confezionato dalla speciale commissione, coordinata dal democentrista Gabriele Pinoja, per concretizzare l’iniziativa costituzionale ‘Prima i nostri!’ che il popolo ticinese ha accolto nella votazione del 25 settembre 2016 (i sì sono stati il 58 per cento). Sul fronte opposto – e dunque a favore delle norme proposte dalla commissione guidata da Pinoja – Lega e La Destra. Relatrice Lara Filippini (Udc), il cui rapporto è stato firmato anche da un liberale radicale: Andrea Giudici.

Il rapporto di maggioranza segue così le indicazioni del Consiglio di Stato (il relativo messaggio è stato licenziato a luglio), che ritiene “in contrasto” con il diritto superiore “le norme centrali del progetto, nelle quali sono istituite una serie di condizioni per il rilascio e il rinnovo di permessi per stranieri”. Afferma Galusero: «La competenza di legiferare in materia di stranieri è della Confederazione e poi esiste ancora l’Accordo sulla libera circolazione con l’Ue, pertanto gli spazi di manovra per l’applicazione dell’iniziativa ‘Prima i nostri!’ sono praticamente nulli». Per il corelatore di maggioranza «c’è poco da fare: questo è il quadro giuridico vigente. Non si doveva e non dobbiamo illudere la gente, soprattutto non deve farlo chi, come noi deputati, è chiamato a elaborare leggi». Leggi «che non devono cozzare con il diritto superione. In caso di ricorso, i tribunali sconfesserebbero, e non sarebbe la prima volta, la politica. Dunque...». A proposito della garanzia federale accordata dalle Camere al nuovo articolo costituzionale ticinese, Lepori a sua volta ricorda che «nel messaggio il Consiglio federale ha detto chiaramente che i limiti sono molto stretti, per via del diritto superiore». Il diritto superiore, già. Eppure anche i socialisti hanno sottoscritto il rapporto commissionale favorevole all’iniziativa di Giorgio Fonio (Ppd) per un “controllo sistematico dei nuovi permessi”... «Credo che il discorso sia diverso – riprende Lepori –. Non diciamo di negare il permesso, ma di sospenderlo fino a quando non venga presentato un contratto di lavoro conforme alle norme svizzere (e ticinesi). Il progetto di legge per l’applicazione di ‘Prima i nostri’ introduce invece una discriminazione di principio».

«Contrariamente a quanto sostiene la maggioranza della Commissione, il margine di manovra esiste», ribatte dal canto suo Filippini, che ha incentrato il proprio rapporto sul quadro giuridico attuale. «Nella mia analisi evidenzio come dal punto di vista normativo la situazione non sia così limpida. Al riguardo porto un esempio concreto: quello sul trasporto pesante – continua –. La Svizzera non dovrebbe far pagare una tassa, invece lo fa. Dal 1994 popolo e Cantoni le hanno conferito una base legale costituzionale duratura. A dimostrazione del fatto che se c’è un interesse superiore, la Confederazione ha la possibilità di intervenire. Nel caso del disegno di legge per l’attuazione di ‘Prima i nostri’ si tratta della protezione del mondo del lavoro». Con una serie di condizioni per il rilascio e il rinnovo dei permessi di lavoro. «Mal si comprende perché sull’iniziativa Fonio si sia raggiunta una maggioranza mentre su ‘Prima i nostri’ no: anche nel caso dell’iniziativa citata il margine di manovra è limitato, ma si è voluto comunque fare un passo in più. La stessa cosa chiede oggi il mio rapporto – conclude Filippini –. Si tratta di proteggere il mercato del lavoro facendo leva sul rilascio dei permessi».

La discussione si sposterà presto nell’aula parlamentare a Palazzo delle Orsoline. Ma i due rapporti saranno sottoposti all’approvazione del plenum non nella seduta di questo mese, bensì in quella di febbraio. Il Gran Consiglio si pronuncerà infatti sull’intero pacchetto di atti parlamentari usciti dalla commissione diretta a suo tempo da Pinoja: alcune proposte sono state esaminate pure dalla Gestione e dalla Tributaria.

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