Ticino

Cyberbullismo, in Ticino alcune decine di casi l'anno

(©Ti-Press / Samuel Golay)
2 gennaio 2018
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Di dati certi sul cyberbullismo non ce ne sono, solo stime. 'La Magistratura dei minorenni stima che i casi noti siano alcune decine all'anno. In questo ambito la propensione alla segnalazione è tuttavia modesta per cui si valuta che vi siano molte situazioni sconosciute alle autorità. (...) In Svizzera non sussiste il reato di cyberbullismo, per cui si deve analizzare la fattispecie e determinare quali reati sono stati compiuti dalla persona indicata come reo.  I reati che potrebbero entrare in linea di conto in casi di cybermobbing sono ad esempio l'estorsione (art. 156 CP), la coazione (art. 181 CP), la pornografia (art. 197 CP), l'accesso indebito a un sistema per l'elaborazione di dati (art. 143bis CP)...' Questo spiega il Consiglio di Stato rispondendo ad un'interrogazione di Giorgio Fonio e cofirmatari sul tema del bullismo e su come arginarlo.

Perché non vietare l'uso del cellulare in tutte le scuole?

Riguardo all'uso del cellulare a scuola e un suo eventuale divieto generalizzato il Governo ticinese spiega che nella scuola dell’infanzia ed elementare l’utilizzo dei telefoni cellulari non è consentito. Nella scuola media, invece, le modalità e le regole di utilizzo dei cellulari sono definite dagli istituti scolastici e, più precisamente, dai regolamenti di sede.

La via di un divieto generalizzato non sembra essere caldeggiata dall'Esecutivo: 'L’introduzione all’interno della scuola dell’obbligo di un divieto generalizzato di utilizzo dei cellulari per gli alunni si rivelerebbe, oltre che anacronistico, incoerente con il compito educativo che la scuola deve assolvere. Il Consiglio di Stato ritiene infatti necessario educare gli allievi a un utilizzo consapevole dei cellulari, che sono diventati dei dispositivi multifunzionali appartenenti alla vita quotidiana di cittadine e cittadini. È pertanto indispensabile accompagnare gli allievi nello sviluppo di uno spirito critico nonché di una consapevolezza che permetta loro di utilizzare questi dispositivi, così come i media e le tecnologie in genere, nel modo più opportuno e proficuo. Occorre dunque affrontare il tema del cyberbullismo ragionando con i bambini e i ragazzi sulle dinamiche e sulle diverse forme di disagio che stanno alla base di questo fenomeno, non riducendo semplicemente il problema al mezzo attraverso il quale il cyberbullismo è attuato. Si consideri inoltre che escludere in modo generalizzato dalla scuola i cellulari si rivelerebbe una misura inefficace poiché è nel tempo libero che gli allievi si connettono alle reti sociali'. 

 

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