Mendrisiotto

In seduta (municipale) a distanza? La legalità c'è sempre

Qualche Comune può averlo dimenticato, ma il Decreto firmato ai tempi della crisi sanitaria resta valido. E sino alla fine dell'anno

È l'ora della video conferenza (Ti-Press)
16 ottobre 2020
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Metti un Comune alle prese con la gestione dell'ordinaria amministrazione in un momento che di ordinario non ha proprio nulla. E metti dei municipali decisi a fare il loro dovere, ma costretti a tenersi a distanza da palazzo civico. Adesso, si dirà, viene in soccorso la tecnologia. D'altro canto, lo si è testato sul campo nelle settimane del confinamento. Così, se si fa largo la necessità, oggi come ieri, di partecipare alla seduta di Municipio da remoto, il rischio che ci scappi il qui pro quo non è lontano. In effetti, in un Comune del Mendrisiotto il dubbio se vi fosse ancora o meno la base legale per dare validità al voto di un membro dell'esecutivo in... assenza è venuto. Salvo poi rimediare la riunione successiva in... presenza. A questo punto, però, un interrogativo si fa pressante: revocato lo Stato di necessità, il Decreto pensato ad hoc per autorità comunali, consortili e patriziali vale ancora? Ebbene sì, l'articolo 8 docet: il Decreto esecutivo firmato in tempi di emergenza epidemiologica da Covid-19 il 20 marzo scorso sarà in vigore fino al 31 dicembre 2020. Consegnando una bussola alle autorità comunali per trovare la giusta via in mezzo alle difficoltà dettate dalla pandemia.

'Il Decreto c'è ma sarà aggiornato a breve'

«Capisco possa esserci un malinteso - riconosce Marzio Della Santa, capo della Sezione degli enti locali -. Ci rendiamo conto che per i Comuni sia arduo star dietro ai continui cambiamenti in atto negli ultimi mesi», osserva a 'laRegione'. Il rimedio, però, c'è già e si può estendere oltre agli esecutivi pure alle Commissioni del Consiglio comunale. «Alla luce di tutto ciò si appronterà una soluzione operativa facile e sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto adeguata alla nuova situazione». Certo, le fondamenta sono date sin d'ora. «Il Decreto - spiega ancora il capo Sezione - chiarisce e dà la base legale per indire delle sedute a distanza: l'esperienza, in effetti, si è rivelata positiva. In ogni caso a breve lo aggiorneremo». In buona sostanza, cosa si prevede? «Il Decreto non solo verrà mantenuto nei suoi principi ma altresì precisato meglio, come succede per altri ambiti. Di conseguenza, tutti i Comuni saranno informati».

Ci si prepara all''autunno-inverno Covid-19'

A livello cantonale vi state, quindi, preparando ad aderire all'evoluzione della situazione sanitaria? «Diciamo che ci stiamo preparando a quello che chiamiamo l'autunno-inverno Covid-19. Una stagione che sarà diversa da quella vissuta (almeno lo speriamo), nel corso della quale le attività andranno avanti». Ma visto che i casi di contagio non si arrestano, anche dentro le Case comunali occorre attrezzarsi, e non solo sul piano tecnico-informatico. Ci si potrebbe, di fatto, ritrovare con uno o più (se non tutti) municipali collegati da casa in occasione della seduta settimanale per cause di forza maggiore. In una simile circostanza, fa capire Della Santa, il compito dell'autorità locale è quello di assicurare, come recita il Decreto stesso, "le modalità decisionali e di verbalizzazione previste dalla Legge organica comunale. Va inoltre garantita la riservatezza, la sicurezza e l’integrità dei dati".

Sarà ripensata anche la Loc

Al momento si agisce a colpi di decreti, lo richiede lo stato delle cose. In futuro, però, si penserà a sottoporre a revisione pure la Loc, la Legge organica comunale? «Sin qui la legislazione ha regolato la vita istituzionale del Comune prima della fase Covid. Ora bisognerà inserire nuovi principi. Del resto, proprio il coronavirus - ribadisce Della Santa - ci ha insegnato cose importanti». In effetti, di botto si sono diffusi telelavoro e video conferenze a fronte di una Loc rigida nello scandire l'obbligo di sedute municipali in presenza. Quindi, il cantiere è aperto. «Nei prossimi anni si riaprirà il dossier della Loc per capire quali cambiamenti serve apportare per dare modo ai Comuni di operare per i prossimi dieci anni convenientemente. In effetti, l'ultima revisione risale a un decennio fa». Insomma, il Covid-19 lascerà il segno anche nella legge faro delle amministrazioni comunali. A futura memoria.

 

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