Chiasso

Caccia al cinghiale al Penz. 'Ma non è un'area di svago?'

Il consigliere Us-I Verdi Otto Stephani chiede lumi al Municipio. 'Si informa abbastanza la cittadinanza?'

(Ti-Press)
6 ottobre 2019
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Da sempre per il consigliere comunale chiassese Otto Stephani (Us-I Verdi) il polmone verde “attorno al mitico cippo 75b” è sinonimo di svago. Scoprire che nei boschi del Penz si caccia il cinghiale ha aperto una serie di interrogativi. Soprattutto dopo l’incidente venatorio – costato la vita a un 50enne di Morbio – che ha “lasciato attoniti molti cittadini”.

A questo punto Stephani si rivolge al Municipio cittadino, che nel frattempo si è attivato scrivendo al Dipartimento del territorio e proponendo di inserire il comparto fra le bandite di caccia, per sciogliere alcuni quesiti. Innanzitutto, l’autorità locale ha margine per muoversi con autonomia in questo ambito? Inoltre, l’esecutivo è stato avvisato dai guardia caccia dell’aumento di ungulati in zona? Di conseguenza, non si poteva preavvisare la popolazione che, aperta la stagione (venatoria e, al contempo, delle manifestazioni), l’incontro con dei cacciatori era possibile? E ancora: sono stati apposti cartelli ai bordi della rete di sentieri per avvertire della possibilità di trovarsi a tu per tu con la selvaggina? Infine, si potranno conoscere i dati sulle catture?

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