Mendrisiotto

Lo sport, l'amore, la tentata rapina

Dodici mesi sospesi all'uomo che tentò di rapinare un chiosco a Chiasso. Un negozio che, indirettamente, entrò anche nella vicenda dell'omicidio di via Valdani

20 agosto 2019
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«Ero innamorato, stavo insieme a questa ragazza che mi ha messo psicologicamente un po’ in difficoltà». Si è giustificato così, questa mattina davanti alla Corte delle assise correzionali di Mendrisio, il 54enne italiano che, lo scorso gennaio, tentò di rapinare un chiosco annesso a una stazione di benzina situato in Corso San Gottardo a Chiasso (quello, coincidenza vuole, gestito in passato da Pasquale Ignorato, in attesa di giudizio per l’omicidio di via Valdani avvenuto il 27 novembre 2015).

Quel giorno, il 18 gennaio, l’imputato entrò nel negozio e, dopo aver estratto dallo zaino un coltello da cucina, minacciò il commesso. L’idea, si apprende dall’atto d’accusa firmato dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, era quella di farsi consegnare 3mila euro. Ma dopo una discussione le pretese di bottino calarono a 500 euro. Insomma, ‘trattativa’ infruttuosa che lo fece desistere.

La fuga durò poco: il 21 gennaio, infatti, il 54enne difeso dall’avvocato Letizia Vezzoni era già in carcerazione preventiva. E così, oggi in procedura di rito abbreviato, l’uomo è stato condannato dal giudice Marco Villa a 12 mesi di detenzione sospesi condizionalmente per un periodo di prova di due anni, oltre all’espulsione dalla Svizzera per cinque. Tentata rapina il reato a lui ascritto, che va ad unirsi a quello di infrazione alla Legge federale sugli stranieri.

Già, perché l’uomo, da settembre 2017 sino al suo arresto ha soggiornato in Svizzera senza i necessari permessi e, oltretutto, ha pure esercitato un’attività lucrativa. Sino all’agosto dello scorso anno era infatti socio di minoranza di una società attiva nel commercio di articoli sportivi. Proprio lì, però, qualcosa ha cominciato a non andare per il verso giusto. Stando a nostre informazioni, infatti, il rapporto di lavoro si interruppe bruscamente. E nel mezzo della vicenda, ci fu anche una vittima (marginale): una squadra di calcio del Mendrisiotto. Società che, a pochi giorni dall’inizio del campionato, si trovò senza le divise da gioco ufficiali ordinate al 54enne. Sparito nel nulla, insomma, dopo aver tentato di aggirare l’ordine nei confronti di un noto marchio sportivo tedesco, forse con l’intenzione di guadagnarci qualche soldo in più. Di lui non se n’è saputo più niente.

Fino a oggi – o meglio fino al giorno della tentata rapina – quando è stato chiamato a fare i conti con la giustizia. Pagato il conto con la legge, ha spiegato l’uomo in aula, lo attende una nuova vita in Italia, sempre quale commerciante nel settore sportivo.

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