Chiasso

Abbattono alberi in Italia, sentiero bloccato in Svizzera

È successo al confine di Seseglio lungo il Faloppia e il percorso delle Guardie. L’intervento era abusivo. Posta sotto sequestro l’area

Scempio a Seseglio (Ti-Press/Elia Bianchi)
26 luglio 2019
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Al momento non è chiaro se sia piu fitta la lista delle violazioni inanellate o più folta la vegetazione rasa letteralmente al suolo. Sta di fatto che per gli habitué dell’antico ‘Sentiero delle Guardie 1’, lì fra Seseglio e la dogana di Ponte Faloppia, e ancor più per chi se ne prende cura è stato un colpo al cuore vedere lo scempio che si è consumato in questi giorni lungo il torrente Faloppia, giusto a cavallo del confine. Alberi, anche secolari, abbattuti sul lato italiano sono rovinati sul sentiero, ostruendo il passaggio dalla parte svizzera e rovesciando i cartelli della segnaletica. Alcuni sono finiti anche nell’alveo del fiume. E il timore è che pure il ponticello che scavalca il riale di Seseglio possa essere rimasto danneggiato. A occhio e croce si stimano danni per 10-15mila franchi. E il punto è che quelle piante non potevano neppure essere tagliate.

«Di sicuro da parte delle autorità italiane non avevano nessuna autorizzazione. A queste operazioni si procede durante la stagione invernale, non certo d’estate», dice a ‘laRegione’ Ezio Merlo, segretario del Consorzio per la manutenzione delle opere di arginatura del Basso Mendrisiotto, tra i primi ad accorrere ieri sul posto allarmato da due escursioniste. Avvisate le forze dell’ordine (Polizia e Dogane) su entrambi i versanti, quello non era, del resto, il solo permesso mancante. Gli operai incaricati, in pratica, di fare tabula rasa non erano di certo ‘forestali’; il furgoncino era senza assicurazione e il trax privo di targhe. Non solo, oltre alla parte arborea a essere tagliata è stata altresì la rete di frontiera; e la ramina non si tocca. Morale: le autorità italiane hanno posto sotto sequestro l’intera area.

«Lo spettacolo è desolante», ci conferma Ezio Merlo. Adesso toccherà al Consorzio porre rimedio. «Prima di tutto – spiega il segretario –, metteremo in sicurezza la zona e il corso d’acqua, libereremo l’alveo e ripristineremo il sentiero». La fattura? «Andrà al proprietario del mappale». Titolare a cui gli agenti della Polizia locale sono risaliti. Anche se resta da chiarire il motivo all’origine di una tale operazione di sfoltimento. Il Consorzio, quindi, intende farsi valere. «Se non avremo soddisfazione, scatterà la denuncia alla Procura». Del resto, è difficile non mettere nel conto gli effetti che l’intervento avrà sull’habitat locale. «Questa area naturalistica è magnifica e preziosa – annota Ezio Merlo –. Tanto che sono molte le persone che frequentano il sentiero: un luogo di svago poco distante dal centro di Chiasso». Il rischio che un taglio di alberi avventato (oltre che abusivo) si possa trasformare in un incidente diplomatico di... confine non è peregrino. A salvare la situazione, a Seseglio, ci ha pensato, però, la collaborazione messa in campo dalle forze dell’ordine dei due versanti.

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