Mendrisiotto

‘Tutto per conflitti interni’

Per la docente di tedesco parlano il legale e il compagno. ‘È stata vittima di una campagna’

12 marzo 2019
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Non lo ha mai fatto sin qui. E non vuole cambiare atteggiamento proprio ora. Lei, la professoressa di tedesco delle scuole medie di Mendrisio e Morbio Inferiore finita, nelle settimane scorse, sotto i riflettori della cronaca e al centro del clamore mediatico, non intende esporsi pubblicamente. Manterrà un profilo basso, insomma. Le ragioni? «La tutela del suo lavoro e, soprattutto, dei ‘suoi’ ragazzi, già troppo mediatizzati». A risponderci, a suo nome, sono il legale, l’avvocato Mattia Tonella, e il suo compagno, l’ingegner Pfister. Perché, comunque, alcune cose da dire, ci fanno capire, restano. Perché nei corridoi scolastici (in particolare della sede di Mendrisio) gli animi non si sono del tutto placati e la questione (vedi a lato) è tutt’altro che chiusa.

A lei, che si sente vittima di «mobbing» sul luogo di lavoro e di una «campagna mediatica denigratoria» –«biasimata anche a livello cantonale» –, basta rivendicare il suo curriculum. Nonostante il Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) abbia detto la sua, ribadendo l’idoneità della docente al suo ruolo didattico (cfr. ‘laRegione’ del 28 febbraio), il clima non sembra essere migliorato. «Eppure – ribadisce il patrocinatore dell’insegnante –, a parlare per lo stato di servizio vi sono le numerose verifiche a cui è stata sottoposta la mia assistita. Controlli effettuati da parte del Dipartimento, tramite l’esperta di materia e le direzioni nel corso dei due ultimi anni scolastici – l’ultima visita risale al 12 febbraio scorso, ndr – e che hanno visto tutti concordi nell’attestare alla docente le capacità richieste per esercitare la sua professione». In altre parole, rilanciano legale e compagno, le competenze professionali della professoressa di tedesco, di nomina e impiegata all’80 per cento, sono state riconfermate. «Si è accertato, anche di recente – puntualizza l’avvocato Tonella –, che la docente non è in ritardo sul programma e che non si è mai assentata dal lavoro per promuovere il libro (scritto nel 2017 a quattro mani con un giornalista, ndr)». Lo annota mostrandoci la scaletta della decina di incontri letterari avuti nel 2018 su un volumetto finito nel mezzo anche di un plenum docenti. «La signora – rilancia ancora – conferma di non avere mai lasciato uscire dalla lezione i suoi alunni con 15 minuti di anticipo, e smentisce le illazioni riportare in tale senso dai media nelle scorse settimane». La docente non vanta neppure una amicizia con la direttrice. Non a caso, richiama alla nostra attenzione l’avvocato, è stata la stessa docente a «chiedere e ottenere il trasferimento parziale, dal settembre 2018, alla Media di Morbio. Trasferimento che, quindi, non è da leggere come una misura disciplinare, anzi». Cosa ha motivato questa richiesta? «L’essere più vicina a casa, a Milano, e cercare di calmare la situazione che si era venuta a creare a Mendrisio». Così, però, non è stato. Come mai? «Tutto – ci spiega il legale – trae origine da conflitti interni alla sede di Mendrisio, precedenti anche alla pubblicazione del libro. Conflitti che hanno portato persino a scartare un manuale di tedesco per la Media a cui ha collaborato la docente e che ha procurato una frattura insanabile fra gli insegnanti di materia». L’avvocato Tonella non esita a parlare di «nemici». Possibile, dentro la scuola? «Esistono, di fatto, due fazioni, pro e contro, tanto fra i colleghi che tra i genitori degli alunni – richiama qui il compagno, ingegner Pfister –. Situazione che si è riverberata pure su Morbio». Ad oggi, però, aggiunge il legale, «i sostenitori non sono voluti uscire allo scoperto. Alcuni docenti di Mendrisio, esterrefatti per quanto accaduto, hanno redatto una presa di posizione congiunta a sostegno della collega. Per paura di ritorsioni, però, la lettera è rimasta in un cassetto». Le pressioni, comunque, sono evidenti: cosa farà in futuro la professoressa? «Nonostante il clima ostile – ci risponde Tonella –, la docente di tedesco lavorerà come ha sempre fatto, con la massima professionalità e con la sensibilità necessaria nei confronti dei suoi alunni adolescenti. Sia chiaro, non sarà più tollerato alcun attacco, tanto più se basato su affermazioni false».

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