Mendrisiotto

Il Mendrisiotto volge lo sguardo al turismo sportivo

Al via uno studio per valutare il potenziale di sviluppo per le attività sportive nel Distretto. Senza dimenticare una riflessione sull'ospitalità.

5 marzo 2019
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È ora di scendere nuovamente in campo per il secondo tempo. Conclusa la fase 1, ieri a Mendrisio è stata annunciata la fase due del progetto che mira a valutare il potenziale di sviluppo del turismo sportivo nel Mendrisiotto e Basso Ceresio. A conclusione della prima parte dei lavori – i cui capifila sono i Comuni di Chiasso, Mendrisio e Coldrerio unitamente all’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Ers) – si era arrivati a ‘mappare’ le strutture sportive presenti nel Distretto (vedi ‘laRegione’ del 12 febbraio). Grazie allo studio – comprendente pure un sondaggio inviato alle società sportive attive sul territorio – si è riusciti ad analizzare il Mendrisiotto dal lato sportivo. Manchevolezze comprese: come ad esempio la mancanza di piscine coperte, nell’ambito delle palestre e l’assenza di un campo da calcio in sintetico (che costringe le squadre locali, soprattutto d’inverno, a ‘migrare’ per gli allenamenti nelle strutture presenti appena Oltreconfine). «Esempi – ha sottolineato il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni –che danno un indirizzo: ci sono dei bisogni da colmare». Ora, come detto, spazio alla seconda fase dove, oltre alla messa in rete di tutte le infrastrutture (pianificazione e gestione coordinata anche di nuove infrastrutture sportive), si intende valutare il potenziale di sviluppo del turismo sportivo. «A maggior ragione – ha spiegato il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini – se consideriamo com’è collocata la nostra regione, la quale è facilmente accessibile e, in ottica macroregionale, comprende anche la Lombardia». Insomma, il Mendrisiotto potrebbe essere terra di ritiri sportivi e gare. Basti pensare ai Campionati del mondo di ciclismo svoltisi nel 2009, i quali – ha sottolineato il consigliere di Stato Christian Vitta – «hanno creato un effetto a cascata che ha permesso di dare lustro a tutto il cantone». E se il Mendrisiotto può giocare «delle carte vincenti» nel connubio tra turismo e agroalimentare, «anche il legame tra turismo e sport potrebbe risultare vincente». Lo sport può pertanto «essere considerato come uno degli elementi utili per favorire il riposizionamento o la differenziazione delle destinazioni e, di riflesso, il loro sviluppo».

Potenziare i posti letto

Turismo e sport, quindi, possono andare a braccetto. Basti pensare ai già citati Mondiali di ciclismo, alle finali del campionato europeo di corsa d’orientamento svoltesi l’anno scorso a Mendrisio, nonché ai meeting di atletica e di nuoto. I dati emersi dallo studio pilota – ha evidenziato il presidente dell’Ers Corrado Solcà – «indicano una presenza media di circa 500 atleti per manifestazione, con punte fino a 1’500-3’000 per eventi a carattere nazionale e internazionale e ben 150mila presenze per eventi di Campionato mondiale». In parole povere: il potenziale c’è. Per contro – ha rilevato il presidente – «l’offerta di strutture di accoglienza per gruppi, come gli ostelli, è limitata a 380 posti letto di cui solo 220 situati in prossimità delle strutture sportive e senza un servizio mensa sufficiente». Una «carenza» che, allo stato attuale, «non consente di sviluppare il settore turisticosportivo, che invece potrebbe rivelarsi molto interessante per il turismo nel Mendrisiotto». Assodata la ‘ricchezza’ sportiva nel Distretto, ora si dovrà pensare anche all’ospitalità. Ospitalità che oggi, il sindaco di Mendrisio non lo nasconde, «sembra essere un po’ carente».

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