Mendrisiotto

Truffe con le auto di lusso, sei anni

Il Tribunale di Lenzburg (Argovia) ha inflitto una pesante condanna contro un 47enne italiano residente a Chiasso

23 gennaio 2019
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Il Tribunale distrettuale di Lenzburg, in Argovia, ha condannato oggi a sei anni di detenzione l'ex titolare di una società che vendeva auto di lusso fallita nel 2010. L'uomo è stato riconosciuto colpevole di truffa per mestiere, cattiva gestione e appropriazione indebita.

L'imputato è un un cittadino svizzero 47enne di origini italiane, che a quanto si è appreso in apertura del processo oggi vive a Chiasso e che ha sempre respinto le accuse. La sentenza non è ancora definitiva. Ex titolare della "SAR premium cars AG", con sede a Dintikon (AG), l'uomo gestiva un garage che a partire dal 2007 ha iniziato ad offrire in leasing auto di lusso a condizioni molto favorevoli. La società riuscì così a guadagnarsi molti clienti, fra cui anche personaggi noti del mondo dello sport e della finanza.

L'inchiesta ha appurato appropriazioni indebite e truffe per un ammontare di almeno 17 milioni di franchi. Il dibattimento si è aperto due settimane fa con la richiesta della pubblica accusa che chiedeva una condanna ad almeno sette anni di detenzione. La difesa si invece battuta per il proscioglimento da tutte le accuse. Secondo i dati emersi dall'inchiesta, la maxi truffa ha interessato auto delle marche più prestigiose. Il suo responsabile sarebbe in particolare riuscito a vendere a più persone la medesima auto. Il raggiro ha interessato anche il Ticino, coinvolgendo banche, concessionarie e semplici acquirenti.

Secondo l'accusa, la società SAR funzionava come una "catena di Sant'Antonio". I contratti leasing erano per la maggior parte gestiti da Fidis Finance (Suisse) SA, società che nel maggio 2011 chiese il sequestro di tutte le vetture ancora in possesso di SAR. L'inchiesta sul fallimento della società di Dintikon si è rivelata estremamente complessa e costosa: per poter smaltire tutti i 676 procedimenti ad essa legati, nel 2011 il Cantone dovette stanziare 3,4 milioni di franchi serviti ad ingaggiare un nuovo procuratore, due assistenti e un segretario. Gli atti dell'inchiesta riempiono 376 raccoglitori e l'atto d'accusa è lungo 355 pagine.
 
 

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