Mendrisiotto

Ipus, "i responsabili avevano promesso la doppia laurea"

Il 60enne e la 48enne a capo dell'istituto universitario privato di Chiasso dichiarato in liquidazione contestano sia l'accusa di truffa sia di amministrazione infedele

Ti-Press
30 ottobre 2018
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“Abbiamo detto sin dall’inizio che Ipus non rilasciava nessun titolo ma che avevamo partner europei”. Il dibattimento nei confronti del 60enne e della 48enne a processo da stamattina davanti alle corte delle assise criminali di Mendrisio per il “caso Ipus” è ripreso affrontando il reato di ripetuta truffa aggravata che gli imputati contestano al pari della ripetuta amministrazione infedele qualificata.

Per il 60enne “lo abbiamo spiegato a tutti gli studenti, non li abbiamo ingannati”. Al centro della discussione c’è l’utilizzo del termine ‘università’, nonostante Ipus non abbia ricevuto l’accreditamento cantonale. Il giudice Marco Villa ha letto in aula la testimonianza di alcuni studenti. Stando alle informazioni ottenute dagli stessi, “ci hanno promesso due lauree, una svizzera e una europea”. A un altro studente la 48enne ha spiegato che Ipus “è una nuova università che permette agli studenti di ottenere una laurea svizzera e una europea”. Il fatto di poter ottenere una laurea svizzera ha portato molti studenti a volersi iscrivere a Chiasso, considerato anche il numero chiuso applicato in Italia. “Abbiamo dei partner europei: chi ottiene una laurea europea può esercitare anche in Svizzera”, sono state le parole del 60enne. I due imputati hanno sostenuto di essersi attivati per la cancellazione del termine università quando la legge sull’accreditamento è stata cambiata.

Riguardo all’accordo con un’università slovena, alcuni studenti sarebbero stati immatricolati solo dal secondo anno, elemento che, ha detto il sessantenne, “faceva parte dell’accordo”. Accordo che, stando all’atto d’accusa, era in realtà stato revocato a seguito delle inadempienze di Ipus. “Non possono dire di non conoscere gli studenti perché avevano tutti gli elenchi”.

La sentenza non sarà pronunciata prima di lunedì.

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