Mendrisiotto

Ipus, gli imputati negano ogni addebito

Per il 60enne ex responsabile dell'istituto universitario privato di Chiasso ora in liquidazione gli iscritti "sono arrivati tramite pubbliche relazioni"

Ti-Press
30 ottobre 2018
|

Continuano a negare ogni addebito il 60enne ex responsabile della Ipus di Chiasso e la 48enne segretaria a processo da stamattina davanti alla Corte delle assise criminali di Mendrisio per rispondere di ripetuta amministrazione infedele qualificata. La corte presieduta dal giudice Marco Villa ha appena terminato di affrontare il reato principale.

Sollecitato dal presidente della corte, che gli ha chiesto spiegazioni in merito ai prelevamenti di 917mila franchi, il 60enne ha risposto che “tanti documenti mancano”. In merito a bonifici a società a lui riconducibili, l’uomo ha affermato che “sono associazioni che hanno dato molto a Ipus: è attraverso questi enti che sono arrivati gli iscritti. Non esiste un documento che certifichi che Ipus abbia fatto pubblicità: ci siamo basati sulle pubbliche relazioni”. In due anni e mezzo gli iscritti sono stati 516.

Passando a Unipolisi, l’istituto creato a Disentis, il 60enne ha dichiarato di avere assunto il ruolo organizzativo di responsabile delle relazioni pubbliche e che a occuparsi delle finanze erano “due gerenti. Non ho mai amministrato Unipolisi: ho avuto il diritto di forma per una settimana ma non sono mai andato in banca”. La donna si è per contro occupata di didattica in appoggio al corso di fisioterapia e, in particolare, degli studenti e delle iscrizioni. “Non ho mai voluto interessarmi a questioni finanziarie legate a Unipolisi visto la situazione che pendeva sulle mie spalle dopo quanto successo con Ipus”.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE