Novazzano

Pubblicati i piani del Centro d’asilo transitorio

Nella prima fase (dal 2019) a Pasture saranno previsti 220 posti letto. Un mese di tempo e una serata informativa per saperne di più

5 settembre 2018
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Recapitato il 24 agosto scorso il classificatore giunto sul tavolo del Municipio di Novazzano era atteso e promette una documentazione imponente. A prima vista non ha un’aria tanto provvisoria, come è invece nello spirito dell’intervento annunciato dalla Sem, la Segreteria di Stato della migrazione. In realtà la sostanza dei lavori – la trasformazione dello stabile Ffs in zona Pasture nel Centro federale d’asilo transitorio – sta tutta in poco più di quattro paginette di relazione tecnica. Il progetto, del resto, è chiaro da tempo: dare un alloggio temporaneo ai richiedenti l’asilo a partire dal 2019 e per i successivi 5 anni (al massimo). La soluzione, come motivato a più riprese dalla stessa Sem una volta caduta in votazione l’opzione principale di Losone, darà modo di centrare pure in Ticino gli obiettivi della nuova Legge sull’asilo (in vigore dalla primavera prossima). Una necessità che ha obbligato la Confederazione a mantenere aperto altresì l’attuale struttura di Chiasso con i suoi 134 letti. Chi è interessato a tuffarsi nel dossier, fitto di perizie e analisi (soprattutto tecniche), lo potrà fare fino al 4 ottobre recandosi all’Ufficio tecnico di Novazzano. L’edificio delle Ferrovie, infatti, è sul territorio di questo Comune, mentre il futuro Centro d’asilo sconfinerà anche su Balerna. D’altro canto, quella in pubblicazione da ieri non è la ‘solita’ domanda di costruzione. E se la missione di Berna non si discute, il tema tocca corde sensibili; tanto da non poter escludere possibili opposizioni. Non a caso il 25 settembre sarà organizzata una serata pubblica a vantaggio dei cittadini di Novazzano, Balerna e Chiasso. Mentre si stanno già definendo le date per un incontro con i confinanti.

Basta un’occhiata alle planimetrie per rendersi conto che i servizi federali non hanno lasciato nulla caso. Le analisi dell’impatto sul territorio e sull’ambiente del cambiamento d’uso della costruzione – dall’esame fonico al piano antincendio, passando per riscaldamento e impianti – non fanno, poi, che confermare la perizia del progetto. Certo lo stabile in muratura, su tre livelli fuori terra e uno interrato (dove troveranno posto lavanderie, spogliatoi del personale e magazzini), non basterà a soddisfare le esigenze di un Centro d’asilo – che nella sua versione definitiva sarà realizzato ex novo –; così si è deciso di aggiungere, sul lato est, dei corpi prefabbricati su 3 piani, da collegare allo stabile. Una scelta, quella dei container da adibire alle infrastrutture per la sicurezza (guardiola e cella di isolamento comprese), la preparazione dei pasti e i servizi sanitari (nella globalità dimensionati come fosse una caserma), motivata dalla volontà di “ridurre al minimo i costi e velocizzare i tempi di esecuzione”.

Quotidianità dentro le mura

La quotidianità, in ogni caso, si consumerà tutta dentro le mura. È lì che si concentreranno i dormitori – 100 posti letto al primo piano, 120 al secondo – i refettori e il locale sanitario. Ma non mancheranno nemmeno il chiosco, una sala giochi per i bambi, uno spazio multiuso e una camera per disabili inserita in uno spazio senza barriere architettoniche. Il terzo piano, invece, sarà riservato al personale e alla direzione. Non si trascurerà neanche l’area esterna. Lungo il lato ovest dell’edificio, ombreggiato da alcune alberature (in vaso), saranno creati una zona di svago per i piccoli e un campo da gioco. A completare i lavori in coincidenza con la facciata a est – dove troveranno collocazione i moduli prefabbricati – si ricaveranno 11 posteggi, per lo più per i dipendenti. La riconversione a cui sarà sottoposto l’immobile non impedirà, esaurita la fase transitoria, di restituire il volume, non trascurabile – oltre 10mila metri cubi fuori terra e 2’800 interrati –, ai bisogni del Centro che ne farà una struttura amministrativa.

Fissate le scadenze

Nell’attesa, si sono misurati anche i decibel per assicurare che la presenza del Centro provvisorio non farà... rumore: nessun disturbo, insomma, per il vicinato. In realtà, l’eco di quell’insediamento non è stato sin qui tanto silenzioso. Cadenzate le scadenze, il Municipio locale avrà più di un mese (fino al 19 ottobre) per dire la sua.

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