Mendrisiotto

Un centro per una medicina... familiare

Sarà di circa un milione di franchi l'investimento per l'insediamento del Centro Medico a Mendrisio. Ospiterà, inizialmente, cinque medici di famiglia

11 giugno 2018
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È di circa un milione di franchi l’investimento che darà forma al nuovo Centro medico immaginato a Mendrisio: una struttura, quella progettata nel solco della sede di Chiasso e delle altre aperte nel cantone, che sorgerà su una superficie di 600 metri quadrati in via Motta (come riferito da ‘laRegione’ di venerdì). «A Mendrisio arriviamo con lo stesso concetto con cui siamo arrivati a Chiasso, quindi riportare la medicina di famiglia sul territorio – ci ha confermato da noi contattato Mario Casati, direttore di Pds Medical Sa, che cura l’iniziativa –. Inizialmente lavoreranno 5 medici di famiglia (una quindicina le persone impiegate). L’ubicazione? Rispecchia la nostra strategia di essere in prossimità dei mezzi di trasporto (a Mendrisio saremo poco distante dalla stazione). Questo per agevolare pazienti, mobilità, e gli stessi medici che collaborano in diverse strutture». La scelta di una seconda sede nel Mendrisiotto? «Ci sono tanti medici di famiglia prossimi alla pensione o addirittura oltre il pensionamento. Questo sistema garantisce che la figura del medico di famiglia non sparisca dal territorio».

Via Franchini, è ricorso

Quella appena presentata dai promotori è, di fatto, una alternativa al piano originario. In un primo momento, infatti, il Centro medico, multifunzionale, era destinato a essere parte di una nuova costruzione a forma di ‘elle’ progettata su 5 piani, con annessa una autorimessa sotterranea, e affacciata su via Franchini. Una iniziativa osteggiata, da subito, da un gruppo di cittadini residenti nelle vicinanze. La domanda di costruzione, pubblicata nell’ottobre dell’anno scorso, risulta di fatto essere ancora pendente. Già staccata la licenza edilizia il marzo scorso, a maggio gli opponenti si sono appellati al Consiglio di Stato con la richiesta di annullare la risoluzione municipale. In attesa della decisione del governo, i vicini sono determinati a portare avanti la loro battaglia. Secondo quanto lamentano i ricorrenti, l’edificio previsto male si integra in un quartiere a vocazione residenziale sin dal secolo scorso; tanto più vista la sua imponenza. Inoltre, evidenziano, vi sarebbero “molteplici violazioni” delle norme edilizie.

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