Mendrisiotto

Le mutande della nazionale italiana bloccate in dogana

Ben 400 paia insieme a un numero spropositato di scarpette, casacche e materiale vario destinato all'amichevole giocata lunedì a San Gallo contro l'Arabia Saudita

31 maggio 2018
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La nazionale italiana di calcio lo scorso fine settimana a Chiasso ha rischiato di rimanere senza... mutande per una questione di Iva svizzera e tasse doganali. Tre camion della Figc (Federazione italiana gioco calcio) con a bordo del materiale nazionale guidata da Mancini, partiti da Roma sono stati fermati alla dogana commerciale di Brogeda da un funzionario svizzero che ha subordinato il transito dei mezzi pesanti al pagameno dell'Iva e delle tasse doganali.

Pagate Iva e tasse doganali

Per quale motivo, quando sembrava tutto a posto? Controllando il contenuto dei tre automezzi il funzionario si è impuntato sostenendo che la merce trasportata era eccessiva per un partita amichevole (giocata lunedì sera a San Gallo contro l'Arabia Saudita). Questo materiale è destinato alla vendita? Deve aver pensato. Un sospetto non del tutto infondato: i tre camion trasportavano 400 paia di mutande e un numero di scarpette chiodate giudicato sproporzionato rispetto ai piedi dei 22 convocati; nonché maglie, uniformi da gioco, gagliardetti, coppe e lettini da massaggio per la fisioterapia.  Il fermo di diverse ore in dogana è finito quando è stato pagato quanto chiesto. Stessa storia al ritorno, anche se le operazioni di sdoganamento sono state più rapide. Insomma, la Federazione italiana gioco calcio sembra sia stata trattata al pari dei commercianti ambulanti.

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