"Per ragioni di economia processuale" il giudice Amos Pagnamenta non richiederà una seconda perizia. Il processo prosegue con la richiesta di pena
È “ai limiti della non utilizzabilità” la perizia psichiatrica del dottor Carlo Calanchini esaminata ieri dalla Corte delle Assise criminali di Mendrisio nel processo contro Michele Egli, autore reo confesso del delitto della cognata Nadia Arcudi a Stabio. Il giudice Amos Pagnamaneta ha comunicato poco fa che “nonostante l’abuso di competenze manifesto” dal parte del perito, “per ragioni di economia processuale la Corte non ritiene di chiedere una seconda perizia”.
La Corte, ha sottolineato Pagnamenta “non si riterrà vincolata alle conclusioni di fatto”.
La parola passa ora alla PP Pamela Pedretti per la richiesta di pena.