Mendrisiotto

La futura casa anziani 'resta' a Melano

Il Dipartimento sanità e socialità ribadisce la bontà della scelta dopo che l'esecutivo di Riva San Vitale ne aveva messo in dubbio l'attribuzione

7 maggio 2018
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La terza casa per anziani nel comprensorio del Basso Ceresio si farà a Melano. La decisione dell’ubicazione, presa nel 2014, era stata messa in dubbio dall’esecutivo di Riva San Vitale – allora ‘concorrente’ – alla luce delle recenti vicissitudini che hanno portato all’arresto del direttore e della vicedirettrice dell’ente gestore delle case per anziani, la Fondazione Tusculum, accusati di appropriazione indebita, amministrazione infedele, falsità in documenti e truffa. Per il sindaco rivense Fausto Medici, quanto accaduto ai vertici della Fondazione – che ha in gestione le strutture di Arogno e Capolago – aveva (ri)sollevato dubbi sull’imparzialità della scelta (vedi ‘laRegione’ del 9 marzo 2018). Dubbi che avevano portato l’esecutivo a scrivere al Dipartimento sanità e socialità (Dss), chiedendo – riferendosi a dove ubicare la futura struttura – di ricominciare tutto da capo. Il Dss però, rispondendo alla missiva inviata dalle rive del Ceresio, ha ribadito, come detto, la bontà della scelta fatta quattro anni orsono. Questo anche sulla base della perizia esterna e ‘neutrale’ fatta allestire, a suo tempo, allo studio d’architettura e urbanistica Orsi e associati di Bellinzona. «Abbiamo confermato questa decisione in quanto uno dei parametri di scelta non era l’ente gestore», ci spiega Francesco Branca, a capo dell’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio.

Per il Dipartimento, dunque, le vicissitudini giudiziarie venute alla luce negli ultimi tempi non entrano in linea di conto con l’attribuzione, andata a Melano, della terza struttura nella zona del Basso Ceresio. In merito alla richiesta di ‘riesame’ formulata da Riva San Vitale, per Francesco Branca si è trattato di «una reazione a un fatto nuovo e rispetto a ciò il Municipio ha voluto sapere se vi fossero gli elementi per rivedere la scelta. Abbiamo esaminato il dossier – prosegue il capoufficio – confermando la decisione».

Il capitolo, a questo punto, sembra essere chiuso. La risposta inviata dal Dss a Riva San Vitale, in copia all’esecutivo di Melano, è stata nel frattempo trasmessa anche ai Comuni limitrofi: Rovio, Arogno e Maroggia. A Melano – che non aveva preso proprio bene l’uscita di Riva San Vitale (vedi ‘laRegione’ del 16 marzo) ora si proseguirà con il normale iter che, ci fanno capire, non si è mai interrotto. La variante di Piano regolatore per permetterne l’insediamento, d’altronde, è già cresciuta in giudicato e, non da ultimo, si susseguono gli incontri per la progettazione.

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