
Nella vecchia corte nel nucleo di Meride l'umidità penetra nelle ossa. Questa mattina, lunedì, ci sono sette gradi. E piove. Piazzata una tenda canadese sotto un riparo, alle 7, come promesso, Petra Weiss ha iniziato lo sciopero della fame. L'artista si è sistemata di fronte alla sua casa materna - l'abitazione di cui chiede di poter tornare in possesso -, in uno spazio messo a disposizione da una signora del villaggio.
Nella sua azione - ultimo atto di una battaglia legale - non è sola. Grazie a un gruppo di sostegno spontaneo, che l'accompagna in questa lotta, la ceramista e poetessa di Tremona ha ricevuto una bevanda calda. Nel pomeriggio arriveranno anche i suoi parenti da Zurigo.
Lo sciopero, ha confermato Petra Weiss a laRegione, proseguirà a oltranza. Con la speranza, dichiarata, di smuovere le autorità.
Nel vicino lavatoio spazzolino, dentifricio e sapone: quanto basta per l'igiene quotidiana. Di fronte gli inquilini, ai quali ha domandato di lasciare la casa e che per alcuni mesi non le hanno pagato l'affitto. Affittuari che, a loro volta, però, rivendicano di restare. Una vertenza che ora potrebbe approdare davanti al Tribunale federale.
Nella vecchia corte nel nucleo di Meride l'umidità penetra nelle ossa. Questa mattina, lunedì, ci sono sette gradi. E piove. Piazzata una tenda canadese sotto un riparo, alle 7, come promesso, Petra Weiss ha iniziato lo sciopero della fame. L'artista si è sistemata di fronte alla sua casa materna - l'abitazione di cui chiede di poter tornare in possesso -, in uno spazio messo a disposizione da una signora del villaggio.