Luganese

Lugano, quale futuro per gli archivi artistici cartacei?

Interrogazione Ppd chiede conto dei recenti 'smaltimenti' e suggerisce di pubblicarli sul sito web della Città

Un interni del Masi (Ti-Press)
12 ottobre 2020
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"La Città di Lugano è a conoscenza di quanti e quali cataloghi artistici del Masi sono stati recentemente smaltiti? In riferimento alle attività culturali della Città, con quale criterio si decide quanti cataloghi cartacei devono essere prodotti per un determinato evento? Il Municipio non ritiene sia utile proporre che in futuro eventuali libri in esubero possano essere messi a disposizione delle scuole comunali, segnatamente per lo svolgimento di attività didattiche, artistiche e creative?" Sono le prime domande dell'interrogazione targata Ppd e Gg (prima firmataria Benedetta Bianchetti) che prende spunto da una recente notizia pubblicata su www.ticinonews.ch che parlava proprio di alcuni cataloghi artistici del Museo d’arte moderna recentemente fotografati in una benna, in attesa di essere smaltiti. Il direttore del museo ha spiegato che, dopo la fusione del museo cittadino con quello cantonale, sono stati scoperti dei vecchi cataloghi d’arte che erano nei depositi da anni e che purtroppo è stato necessario smaltire tali volumi perché “se nessuno li vuole, c’è poco da fare". Da qui le altre domande: "Nei prossimi anni la Città di Lugano, per promuovere la propria attività culturale, intende produrre soltanto cataloghi in forma cartacea o anche in forma digitalizzata? Il direttore del Masi lancia l’idea di pubblicare sul sito web del suddetto museo l’offerta di cataloghi usati o scartati. Questa idea potrebbe essere fatta propria anche dal Municipio, attraverso la pubblicazione di tale offerta sul sito web della Città?"

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