Luganese

Così è fuggito dalla comunità l'incendiario di Gandria

Il 24enne, in carcere a Lugano, aveva approfittato del cambio turno del personale per allontanarsi dalla struttura. 'Soffre di raptus'

L'incendio provocato venerdì notte a Gandria
(Rescue Media)
11 agosto 2020
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È un ragazzo disabile e invalido al cento per cento il 24enne calabrese che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, dopo essersi allontanato da una struttura dell'Anffas, la ''Casa della solidarietà La Rosa Blu'' di Grandola ed Uniti, a Gandria ha incendiato tre autovetture e una moto. Il ragazzo è in carcere a Lugano, in attesa che sia deciso il suo destino.

Venerdì, approfittando del cambio turno del personale è riuscito a scavalcare la recinzione della struttura che attualmente ospita 60 disabili, per allontanarsi. Non è dato sapere con quale mezzo abbia raggiunto la dogana. Probabilmente a piedi. A Grandola e Uniti, ha raccontato a La Provincia il direttore de ''La Rosa Blu'' dottor Massimo Bottazzi, il ragazzo è descritto come un giovane con delle passioni, gentile, educato, ''ma con raptus improvvisi che lo portano a diventare pericoloso e a compiere ogni sorta di gesto''. Fino a febbraio il giovane, destinato a Grandola e Uniti dalla Procura di Reggio Calabria, non aveva dato problemi. A febbraio, dopo il furto di un furgone, il 24enne, assieme a un minorenne, pure ospite della struttura di Grandola ed Uniti, aveva raggiunto Menaggio per incendiare tre autovetture. Il minorenne, allora, era stato trasferito. Cosa che non è stato possibile fare con il 24enne che a Grandola ed Uniti non lo vogliano più. ''Qualunque decisione sarà presa nei suoi confronti, alla Rosa Blu non tornerà'', è quanto ha dichiarato il responsabile della struttura a ridosso del Ceresio.

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