Luganese

Era un 'piccolo chimico' della droga sintetica

Il 24enne luganese condannato a una pena di 180 giorni aveva 'rubato' le tecniche di fabbricazione delle sostanze stupefacenti dal web.

3 agosto 2020
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In rete si trova davvero di tutto. Lo sanno i molti che durante il lockdown si sono dedicati a impasti di dolci od originali bricolage. Un web infinito dove copiare ricette e tenersi in forma con una rigenerante lezione di yoga. Ma non solo. Per il 24enne luganese, condannato a 180 giorni (un decreto d'accusa che ha optato per una pena sospesa e che, non essendo stata interposta opposizione è nel frattempo cresciuto in giudicato), quella 'ragnatela' di informazioni era anche ben altro. Tanto da trovarvisi... prigioniero. Secondo quanto accertato dalla procuratrice Valentina Tuoni, il giovane aveva allestito nella propria abitazione un vero e proprio laboratorio dove produrre artigianalmente una serie di droghe sintetiche. Il Minsitero pubblico parla del sequestro di alcuni etti, utilizzati prevalentemente per proprio consumo e, solo in piccola parte, ceduti ad amici e conoscenti, anch'essi per uso personale. 

La vicenda risale alla primavera dello scorso anno, quando il ventenne, 'intercettato' dalla Polizia, era stato arrestato, trascorrendo in carcere una quarantina di giorni con l'accusa di infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti e contravvenzione alla Legge federale sulla protezione contro le sostanze e i preparati pericolosi. Dall'inchiesta, che considera questo caso "più unico che raro in Ticino", ne esce l'immagine di un "piccolo chimico", un nerd si potrebbe anche dire, capace di trovare online formule e composizioni in grado di portarlo ad autofabbricare, in modo casalingo, fra le più pericolose sostanze narcotiche. Sostanze altamente dannose per la salute, che creando euforia venivano consumate dal ventenne quale 'detonatore' per lo sballo o, diversamente, utilizzate per i loro effetti sedativi e psicoattivi. 

Nessun commercio, solo desiderio di farsi un trip

Nessuna volontà dunque di mettere in piedi un commercio, ma l'esclusivo desiderio del giovane di 'andare fuori di testa', di farsi qualche trip. Viaggi (anche virtuali) che, dunque, andavano alla ricerca di siti dove si riesce a sintetizzare "qualunque cosa", come spesso mettono in guardia le forze dell'ordine preposte al controllo del mondo informatico più profondo, che vedono nelle nuove generazioni un desiderio aumentato nella ricerca online di pagine e documentazione offlimit. 

Non è, quindi, da sottovalutare il fatto che tra le principali cause di morte dell'epoca moderna vi sono proprio le droghe sintetiche, note anche con il termine di oppioidi. Si tratta, oltre alle sostanze stupefacenti in senso stretto, come l'eroina, di composti chimici che producono sul corpo e la mente effetti simili a quelli della morfina, con un senso di benessere immediato, dovuto a una minore percezione del dolore, ma che, oltre a causare dipendenza, possono avere conseguenze devastanti per chi li assume. Molte di queste sono invisibili, non hanno cioè colore, sapore oppure odore spesso molto economiche e, appunto, home made. Solitamente sono droghe, peraltro, dai nomi accattivanti, quali Dragonfly (la droga della libellula), Scoop (la droga dello stupro), Krokodil (coccodrillo, ovvero la droga che mangia gli organi), Shaboo (tra le più potenti metanfetamine, chiamata anche la droga di Hitler in quanto utilizzata nel Terzo Reich per 'caricare' i soldati), Mefedrone o droga degli zombie. Un ventaglio capace di uccidere. 

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