Lugano

LuganoDante, un hotel-ritrovo per la Città

Lo storico albergo di piazza Cioccaro è stato completamente rivoluzionato: una forte scommessa sul futuro

Ti-press
15 luglio 2020
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Da classico albergo, per una clientela prevalentemente d'affari, a luogo di ritrovo cosmopolita e aperto al pubblico 24 ore al giorno o quasi, nel pieno centro di Lugano. È profonda e quasi cloamorosa  la trasformazione dell'hotel Lugano Dante, anzi, da ora 'LuganoDante', presentato oggi a stampa, autorità e invitati al termine di lavori che si sono protratti dall'inizio di questo 2020, ostacolati pure dalla pandemia che ha causato uno slittamento di due mesi.

Il mondo cambia

La notizia è proprio questa contromossa, un investimento così importante (la somma non viene comunicata, ma è ingente)  e proiettato verso il futuro in piena emergenza Covid, col settore turistico boccheggiante e l'attrattiva della stessa Città di Lugano messa in discussione da vari fattori, come l'evaporazione del settore finanziario e la morìa di negozi. Basti pensare alle vetrine vuote in via Nassa, poche centinaia di metri da piazza Cioccaro dove si trova il LuganoDante. Eppure la Famiglia Fontana, che gestisce la struttura, non si è lasciata demoralizzare e ha rilanciato alla grande. Carlo Fontana: «La clientela è cambiata completamente, dal 2008 il turismo finanziario è man mano scomparso, il turista oggi vuole non solo un posto per dormire. E così in 4 mesi abbiamo ribaltato l'albergo... un piccolo miracolo». Rivolgendosi sempre più a una clientela cosmopolita, la struttura è stata rivista ispirandosi anche a quanto visto in città come Londra o New York, durante visite "che mi hanno aperto la mente". Ecco dunque arruolato un ricco staff di specialisti in design, ristorazione, immagine. Il risultato si nota soprattutto nella 'hall' non più un guscio dove gli uomini d'affari potevano rilassarsi sulle poltrone di velluto, ma un luogo d'incontro che si propone verso l'esterno «come un salotto di Lugano. Vogiamo aprirci alla città, vivere con essa». All'atto pratico la trasformazione più evidente è al piano terra, dove abbattendo parte di un muro portante (operazione piuttosto complessa, eseguita con un macchinario speciale) è stata ricavata una grande 'lounge' completamente aperta, ma costellata da diverse attrattive, come la zona cocktail, la parte culinaria, varie zone di incontro poste in continuità, simbolo appunto di un forte richiamo verso chi entra da fuori e non solo per chi soggiorna al Dante.

Per clientela cosmopolita

Lo stile del tutto particolare, se non unico nel panorama ticinese, è stato definito dallo Studio Teamwork Hospitality mettendo anzitutto a fuoco la tipologia di cliente da conquistare: di origine internazionale e che, citiamo, "viaggia sia per lavoro che per piacere ma che ama unire entrambe le motivazioni di viaggio, che è fedele a simboli e brand con una forte identità, che è un Mobile First Traveller, che organizza, vive e sceglie la sua vacanza con il proprio smartphone, che ha un’ottima capacità di spesa se trova un ambiente cool e di tendenza e se può vivere l’hotel come un locale dove poter incontrare persone. Questo cliente ideale è una persona che cerca flessibilità, libertà, orari comodi, servizi su misura, tecnologia smart e semplice da capire, un design funzionale, un ambiente stiloso e accogliente".

Ecco dunque la ricerca di una raffinatezza esclusiva ma non scontata, come la scelta di cocktail o la gastronomia di livello internazionale ma con ingredienti al 98% svizzeri - settori affidati ai fratelli Maci - anch'essa 'a vista' grazie alle vetrate che racchiudono la cucina. Molto particolare anche la tecnologia impiegata per l'illuminazione,, che simula la luce naturale e cambia nel corso della giornata, grazie al sistema brevettato Rwb (sarebbe la prima applicazione in Svizzera) o ancora il giardino d'inverno, persino un orto sul tetto per coltivare gli aromi direttamente 'a casa'. Fra l'open space e il tetto ci sono evidentemente le camere, che non sono sfuggite a una completa ristrutturazione. Completano il quadro una innovativa sala conferenze ("innovative room") e altre sfiziose particolarità, che a questo punto vale la pena scoprire sul posto. All'appello manca il negozio di essenze che troverà posto fra qualche mese di fianco all'hotel. Che, per chi non si fosse pratico, si trova esattamente davanti alla stazione inferiore della funicolare, dunque sarà anche un biglietto da visita pre chi giunge col treno. Il sindaco Marco Borradori alla presentazione ha espresso la propria soddisfazione per quella che sembra una 'inversione di tendenza' rispetto al trend del momento. «Il cambiamento è qualcosa che auspichiamo ma di cui abbiamo anche paura" ha detto, auspicando che "tutti gli operatori nei vari settori agiscano in questo modo». L'offerta del Dante si potrebbe rivelare ulteriormente strategica con l'apertura della galleria ferroviaria del Ceneri, rendendo la struttura di Piazza Cioccaro «un punto d'incontro per tutto il Cantone». Gli interventi di Angelo Trotta, presidente di Ticino turismo e di Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell'economia, non hanno fatto che sottolineare lo sforzo di scommettere sul futuro da parte dei titolari del 'LuganoDante'

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