Luganese

Viganello, nessuna scemata responsabilità per l'omicida

L'esito della perizia parla chiaro: il 34enne che causò la morte di Matteo Cantoreggi era in grado di valutare il carattere illecito dei propri atti

La pensione di Viganello teatro dell'omicidio (Ti-Press)
14 luglio 2020
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Nessuna scemata responsabilità a favore dell'uomo che causò la morte di Matteo Cantoreggi quella sera del 17 dicembre 2019, alla pensione La Santa di Viganello, Lo ha stabilito la perizia dell'esperto nominato dal Ministero pubblico. Secondo lo psichiatra Ante Bielic, il 34enne austriaco soffriva e soffre di vari problemi, legati al consumo di sostanze psicoattive. Però, come ha riferito la Rsi, era in grado di valutare il carattere illecito dei propri atti. Quella sera, dopo aver colpito ripetutamente Matteo al volto, l'austriaco lo trascinò nella sua stanza e lì lo abbandonò diversi minuti provocando il decesso di Cantoreggi per via del sangue confluito nelle vie respiratorie. Perciò, la procuratrice pubblica Valentina Tuoni ad aggiungere, all’accusa di assassinio, l’omissione di soccorso. Nel frattempo, l'imputato, difeso dall’avvocata Letizia Vezzoni, ha cominciato a espiare anticipatamente la pena.

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