Luganese

Lugano, 'un credito ponte' per l'aeroporto

Mentre si attende la decisione del Consiglio di Stato sulla data del referendum, il direttore e Jelmini lanciano un appello alla politica.

(L'aeroporto luganese (Ti-Press))
23 marzo 2020
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"Di fronte a una situazione straordinaria, ci vogliono misure straordinarie". Lorenzo Jelmini, sindacalista Ocst e deputato in Gran Consiglio, ritiene che il Consiglio di Stato debba decidere al più presto se rinviare il voto sui referendum contro i crediti stanziati dal Consiglio comunale di Lugano e dal Parlamento cantonale previsto il 26 aprile. Il rinvio appare scontato e una decisione in tal senso è attesa prossimamente. In ogni caso, Ocst e Unia stanno pensando di scrivere alle autorità cantonali e comunali affinché intervengano con misure urgenti iniettando liquidità nella società di gestione, la Lugano Airport Sa (Lasa).

Merlo: 'Una follia chiudere in questa emergenza'.

Anche nel caso di un rinvio della votazione, la situazione per lo scalo sarebbe vieppiù complicata. "Se Lasa non venisse ricapitalizzata, dovremo depositare i bilanci. Però, forse si potrebbe accedere ai crediti concessi dalla Confederazione per le aziende in difficoltà", ipotizza Maurizio Merlo, direttore dell'aeroporto, secondo cui "in questa situazione particolare a cui si aggiunge l'emergenza sanitaria, abbiamo bisogno di liquidità. Ora l'attività allo scalo è ridotta al minimo ma l'infrastruttura viene usata dalla Rega, servirà agli aerei militari. Pensare di chiuderla con questa emergenza sanitaria e le relative varie urgenze di soccorso, mi sembra una follia". 

Da mantenere l'operatività minima allo scalo

Intanto, l'aviazione generale, dopo un inizio anno confortante con una crescita del 15% negli ultimi mesi, "è ridotta al minimo. Non c'è da sorprendersi visto che l'economia è quasi ferma", osserva Merlo che auspica una decisione dell'autorità cantonale che forse sta pensando a quale strada scegliere per erogare un 'credito ponte' per mantenere in vita Lasa e l'operatività minima dell'aeroporto. Nei giorni scorsi, anche Avilù ha fermato la propria attività, eccetto per i corsi di teoria, a distanza.

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