Anche l'Inps batte cassa a Campione d'Italia

Anche l'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) batte cassa al comune di Campione d'Italia. Chiede un milione e trecentomila euro. Somma equivalente al mancato versamento degli oneri previdenziali prevista nella busta paga dei dipendenti comunali, che negli ultimi due anni non hanno ricevuto gli stipendi per ben sedici mensilità. E che non vengono retribuiti neppure dopo che sono stati ridotti ai minimi termini (diciassette di cui quattro part time), in quanto il piatto (casse comunale vuote) continua a piangere. Ancora non è possibile sapere quando i dipendenti e gli ex potranno vedere i loro soldi.

L'Inps, per il tramite dell'Ufficio delle entrate, ha fatto sapere che se entro la fine di febbraio il debito non sarà saldato lo stesso crescerà a due milioni e seicentomila euro. E a quel punto scatterà il pignoramento dei beni comunali. Potrebbero essere confiscati alcuni immobili di proprietà del comune. Tutto ciò vale quale conferma della disastrosa situazione in cui è precipitato l'enclave, schiacciato da una montagna di debiti, incominciando da quelli del Casinò chiuso dal 27 luglio 2018 a seguito della dichiarazione di fallimento. Una situazione inimmaginabile sino a qualche anno fa, anche perchè la rovinosa condizione dell'enclave era pressochè sconosciuta.

Da segnalare inoltre che venerdì pomeriggio alle 15, a Palazzo Lombardia a Milano, i vice ministri Matteo Mauri (Interno) e Antonio Misiani (Finanze), presenti il commissario prefettizio Giorgio Zanzi, il senatore dem Alessandro Alfieri e il consigliere regionale dem Angelo Orsenigo, incontrano il rappresentati del comitato civico e delle associazioni commerciali, per un confronto sulle criticità ancora irrisolte sorte a seguito dell'inclusione di Campione d'Italia nello spazio doganale europeo. Probabilmente si parlerà anche della riapertura del Casinò.