Luganese

Lugano, ai dipendenti doni per (massimo) 50 franchi all’anno

La Città, nella revisione del Rod, pubblica l’ordinanza sulle regalie che sono da rifiutare se ci fosse il rischio di pregiudicare l’indipendenza.

Per i panettoni all'uficio non ci sono problemi
(Ti-Press)
18 settembre 2019
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Una bottiglia di vino va bene, basta che non sia un Barolo del 1982 o di un'altra marca da collezione. Il valore della regalia che possono ricevere i 1’700 dipendenti di Lugano non deve superare i 50 franchi all’anno. Questo nuovo limite è stato introdotto con l’ordinanza municipale sui regali e altri vantaggi personali in pubblicazione fino al 16 ottobre sugli albi comunali. Un’ordinanza che rientra nei cambiamenti introdotti dalla revisione del Regolamento dei dipendenti della Città che è entrato in vigore lo scorso 15 giugno.

Non è tutto però. Il cambiamento principale, ossia il sistema meritocratico e di riflesso l’abbandono dell’automatismo degli scatti verrà recapitato prossimamente al domicilio di ogni impiegato di Lugano che potrà quindi prendere posizione in merito. «L’auspicio è che il Rod definitivo e completo possa entrare in vigore nel luglio 2020 – spiega Fabio Schnellmann, presidente della commissione del personale –. Invece, il testo dell’ordinanza sui regali e altri vantaggi personali è passato ed è stato discusso in Commissione del personale, poi è stato girato il via libera al Municipio, Sezione delle risorse umane». Un’ordinanza che aggiorna le vecchie disposizioni molte più generiche. «L’argomento non era regolato così bene, l’ordinanza municipale invece precisa come ci si deve comportare», spiega Schnellmann. L’ordinanza concede ai collaboratori la possibilità di ricevere doni sotto forma di derrate alimentari destinate agli uffici. È un’eccezione regolata dall’articolo tre che però esclude i dipendenti che “partecipano a un processo di acquisto o decisionale se sono proposti da un offerente effettivo o potenziale e da una persona che partecipa al processo decisionale o che è interessata da quest’ultimo”. E se “non può essere esclusa una relazione fra il dono, il vantaggio o l’invito e il processo di acquisto o decisionale”.

Restare indipendenti dall’esterno

Al capitolo inviti, come precisa l’articolo 4 in analogia al precedente, “i collaboratori sono tenuti a rifiutarli se suscettibili di compromettere la loro indipendenza o capacità di agire nell’interesse del Comune. E ogni collaboratore è tenuto a informare tempestivamente il proprio direttore di divisione”. L’ordinanza che fissa il limite di 50 franchi all’anno per l’accettazione di piccoli doni, o altri vantaggi pecuniari rientranti negli usi sociali, lascia un certo margine di manovra ed è molto meno rigida rispetto alle condizioni poste dalla precedente ordinanza che vietava qualsiasi tipo di regalia, come per i dipendenti del Cantone. Allo stesso modo ci saranno nuove disposizioni rispetto ai pasti e alle indennità di trasferta.

I cambiamenti sono stati introdotti nell’ambito della revisione del Regolamento organico dei dipendenti (Rod) in cui si è deciso di «puntualizzare bene come il dipendente si deve comportare quando si confronta con persone che vorrebbero dargli regali», osserva il sindaco di Lugano Marco Borradori. Rispetto al Rod che, lo ricordiamo, è stato votato dal Consiglio comunale nella seduta del novembre dell’anno scorso «c’è un certo timore da parte dei collaboratori – continua il sindaco –. Un timore comprensibile siccome con la sperimentazione della meritocrazia si introdurranno nuove abitudini. Il sistema che potrà portare benefici e vantaggi per tutti. Dobbiamo metterci alla prova e toccare con la mano le novità, poi riuscire a declinare la meritocrazia nella maniera corretta».

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