Luganese

Aveva 100mila franchi sotto la gonna, giovane condannata per riciclaggio

Una donna francese fermata due anni fa alla stazione Ffs di Chiasso è stata riconosciuta colpevole e sarà espulsa dalla Svizzera.

Stava tentando di passare il confine (Ti-Press)
22 maggio 2019
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Aveva centomila franchi nascosti in una calza sotto la gonna e stava tentando di passare il confine dal binario 1 della stazione Ffs di Chiasso. Le Guardie di confine si sono però accorte di lei e l’hanno fermata. Gli agenti della Polizia cantonale le hanno confiscato il denaro perché la giovane donna, che rientrava da Lugano, oggi quasi 25enne, cittadina francese di etnia Rom, ha fornito spiegazioni non credibili sulla provenienza dei soldi.

Questo è l’antefatto, risalente al 9 maggio 2017, del processo celebrato stamattina a Palazzo di giustizia e conclusosi con la condanna in contumacia della donna, per riciclaggio di denaro, a una pena di nove mesi sospesa con la condizionale per tre anni. Amos Pagnamenta, presidente della Corte delle assise correzionali di Lugano ha parzialmente accolto le tesi dell’accusa sostenuta dal procuratore pubblico Andrea Gianini, che aveva chiesto una pena di 12 mesi di detenzione sospesi condizionalmente, e confermato la confisca del denaro.

Secondo il giudice, i fatti sono stati verificati, per cui non ha avuto dubbi sulla provenienza illecita del denaro. La donna ha mentito e dato versioni contrastanti e inverosimili sulla provenienza dei soldi. Infatti a Lugano, in quel periodo, era stata accertata la presenza di un gruppo autore di truffe rip deal. A sostegno dell'accusa, c'era pure quella banconota da 5 euro strappata a metà usata per riconoscersi tra persone che non si sono mai viste.

Di parere opposto, la tesi dell’avvocato Pascal Cattaneo che ha invece chiesto l’assoluzione della donna. Agli occhi del legale, il reato di riciclaggio in questa inchiesta indiziaria non è stato provato: manca la denuncia della presunta vittima, un gioielliere di Ginevra, Non sono precisate né la località né il luogo né la tempistica e la procura non ha effettuato alcun accertamento ulteriore dopo l’arresto della donna. Dubbi e domande sollevati all’inizio sono rimasti senza risposta.

Condannati due ladri marocchini

In tarda mattinata sono stati condannati i due giovani marocchini a processo da martedì di fronte alla Corte della assise criminali di Lugano per aver compiuto (o tentato) 37 furti in negozi ed esercizi pubblici in tutta la Svizzera e in Ticino. La giudice Francesca Verda Chiocchetti li ha riconosciuti colpevoli confermando l’atto d’accusa preparato dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas, senza l’aggravante di aver agito in banda. Entrambi stati espulsi dalla Svizzera per sette anni.

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