Campione, confermata l'udienza sul fallimento

È confermata l'udienza di lunedì 13 maggio del Tribunale civile di Como (presidente Paola Parlati, giudice relatore Alessandro Petronzi) sulla rinnovata richiesta di fallimento della Casinò Campione d'Italia spa da parte della Procura di Como. L'udienza si terrà anche se la Banca Popolare di Sondrio ha impugnato il Corte di Cassazione la sentenza della Corte d'Appello di Milano che per un vizio di forma ha annullato il fallimento della società di gestione del casinò dell'enclave pronunciato il 27 luglio dello scorso anno dai giudici lariani. 

Il processo di lunedì mattina a Como dovrebbe risultare di breve durata, in quanto i giudici del Tribunale fallimentare, non potranno che prendere atto del ricorso della Bps, per cui in attesa del pronunciamento della Suprema Corte rinvieranno la discussione a una prossima udienza che ora come ora nessuno è in grado di prevedere. C'è un’indicazione di massima che in riva al Ceresio nessuno vuole prendere in considerazione: se la Bps non dovesse ritirare il ricorso, del fallimento del Casinò si tornerà a parlare solo fra due anni. Se ciò dovesse accadere, lo scenario per Campione d'Italia sarebbe il peggio del peggio, in quanto come spesso sottolineato l'enclave senza Casinò non può stare. Mandare in stand by la vicenda giudiziaria sembra tornare utile al lavoro che vede impegnati i commissari Giorgio Zanzi e Maurizio Bruschi nella ricerca di una soluzione che possa portare alla riapertura della casa da gioco. Soluzione che come anticipato da ''La Regione'' passa dal salvataggio della Casinò Campione d'Italia Spa. Salvarla dal fallimento, attraverso un solido piano di ristrutturazione dei debiti. All’evoluzione della vicenda giudiziaria guardano con interesse anche le sei persone che sono indagate dalla Procura di Como per il reato di abuso d'ufficio nell'ambito dello stesso procedimento scaturito da un esposto dell'ex sindaco Roberto Salmoiraghi.