Luganese

Campione, una singolare guerra in famiglia

Commissario prefettizio e straordinario da una parte, dall'altra i curatori fallimentari. Una battaglia a colpi di carte bollate che non riaprirà il Casinò

(Ti-Press)
25 aprile 2019
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La strana guerra che da qualche giorno si combatte a Campione d'Italia solleva interrogativi fra i campionesi che, comprensibilmente tesi come corde di violino, si interrogano su quali sviluppi potrebbe portare questa battaglia a colpi di carte bollate. Innanzitutto i contendenti. Da una parte Giorgio Zanzi, commissario prefettizio, e Angela Pagano, commissario straordinario di liquidazione; dall'altra, i curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla.

L'ex prefetto di Varese e la dirigente della Prefettura di Como hanno deciso di impugnare lo stato passivo del  fallimento Casinò di Campione spa, la società di gestione della casa da gioco dell'enclave, chiusa dallo scorso 27 luglio. Sono contrari a come lo stato passivo è stato formulato dalla curatela e approvato dal giudice delegato Alessandro Petronzi nell'udienza dello scorso 28 gennaio. Angela Pagano, per i debiti del Casinò nei confronti del Comune al 31 dicembre 2018, aveva chiesto di essere ammessa al credito privilegiato per 20 milioni e 898 mila euro. Quella del credito privilegiato è modalità che assicura la riscossione del proprio credito.

Alla richiesta del commissario straordinario di liquidazione, i commissari liquidatori hanno risposto picche, ammettendo il credito in questione nella misura e modalità sancita nell'udienza del 28 gennaio: "27.096 euro privilegio (34 euro in più rispetto alla parcella riconosciuta all'avvocato Andrea Bassi di Como, scelto da Angela Pagano, ndr), 1 milione e 963 mila euro chirografo, 18 milione e  396 mila euro postergato e 12 mila e 553 escluso''. In parole povere? Addio alla quasi totalità del credito sollecitato da Angela Pagano, che ha fatto opposizione per ottenere il cambio della modalità prevista per oltre 18 milioni di euro: scalare un gradino per passare da postergato a chirografo che lascia aperta la possibilità di essere prima o poi (più poi che prima) vedersi onorare il proprio credito. Quello reclamato dal commissario prefettizio Giorgio Zanzi si aggira attorno ai 40 milioni di euro. Una singolare guerra, combattuta in famiglia. Società unica della Casinò di Campione d'Italia è il Comune. Difficile prevedere i tempi ma soprattutto l'evoluzione di questa guerra giudiziaria. L'unica certezza è che non influisce minimamente sulle possibilità di riaprire il Casinò.

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