Luganese

L'onda verde su Lugano: si accelera sui progressi ambientali

Sulla scia della manifestazione sul clima, il Municipio ha deciso di anticipare il Piano comunale di adattemento ai cambiamenti climatici: una prima cantonale

La manifestazione del 15 marzo scorso (Foto Ti-Press)
20 aprile 2019
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Lugano Città dell’Energia, ci siamo quasi. A inizio aprile, il punteggio globale raggiunto era del 49%: un solo punto in meno della soglia minima per ottenere l’ambita certificazione, alla quale il Municipio aspira da diverso tempo e che ha inserito nelle proprie Linee di sviluppo 2018-28. L’interessante dato emerge da una vasta risposta che l’esecutivo ha dato a un’altrettanto corposa interrogazione rosso-verde sugli sforzi comunali per contenere i cambiamenti climatici. «Prevediamo di ottenere il label entro la fine di quest’anno, o al più tardi all’inizio del prossimo» auspica Angelo Jelmini, capodicastero Sviluppo territoriale.

Le misure che vengono prese in esame per il conseguimento del riconoscimento sono diverse decine. Lugano si sta attivando su diversi fronti: dall’illuminazione pubblica all’efficienza energetica degli stabili comunali. La misura che potrebbe però dare la volata finale alla Città è una delle novità svelate dalla risposta all’interrogazione: «Nell’ambito dei lavori per il Piano direttore comunale avevamo già previsto di dotarci di un Piano comunale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pcacc) – spiega il municipale –. Vista la sensibilità e l’importanza del tema abbiamo proposto in Municipio di scorporarlo, anticipandolo di fatto rispetto al Piano direttore».

Basandosi su un’analoga strategia federale, il Pcacc fondamentalmente si propone di elaborare misure settoriali o intersettoriali volte a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e ridurre l’impatto ambientale delle attività umane a livello pianificatorio. Dal turismo alla gestione delle acque, ne sono toccati quindi svariati ambiti.

Jelmini: ‘Impressionato dai ragazzi’

Una volta entrato in vigore, il Pcacc sarebbe una prima cantonale. A oggi solo pochi Cantoni e Comuni se ne sono dotati, fra i quali Vaud e Ginevra. La decisione di anticiparlo è figlia di uno degli eventi principali degli ultimi mesi: la manifestazione per il clima. «Sono rimasto molto impressionato dai ragazzi che ci hanno presentato le sette proposte, che stiamo analizzando» confessa Jelmini.

La mobilitazione degli studenti non ha quindi lasciato indifferente la Città, che sta vagliando le loro richieste. «Vogliamo dare delle risposte puntuali e i temi sollevati sono importanti. Alcuni sono condivisi o comunque già avviati: come la pedonalizzazione del centro, la creazione di una rete di piste ciclabili o lo smaltimento dei rifiuti. Sulla gratuità dei trasporti pubblici e del bike sharing bisogna fare delle valutazioni di ordine finanziario, in una città grande come la nostra. Per tutti i ragazzi (i giovani sotto i 20 anni e gli studenti sotto i 25, ndr) già sovvenzioniamo per il 50% i trasporti pubblici. Si tratta di capire se aumentare questa quota o andare del tutto nella direzione da loro chiesta. In generale però siamo già ben messi».

Nei primi mesi dell’anno sono inoltre finalmente iniziati i lavori per il Piano energetico comunale (Peco). L’obiettivo è disporre di un’analisi dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica, come anche di fornire le linee guida e le misure per indirizzare la politica urbana in materia. L’iter del Peco è stato sin qui abbastanza travagliato: nel gennaio del 2018 il Municipio, a seguito di un concorso pubblico, assegnò il mandato per l’elaborazione del Peco a un consorzio composto da studi specializzati. La decisione fu oggetto di ricorso, respinto a dicembre dal Tram, che ha di fatto permesso al 2019 di essere un anno più verde per la città.

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