Luganese

Un 'foraggiamento' che porta grane

La 'lguerra ai piccioni' e un caso singolare a Massagno: cosa consiglia la società Ficedula

Ti-press
1 aprile 2019
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Un gesto fatto col il cuore, nutrire i pennuti infreddoliti e affamati, può portare grane non indifferenti. Il ‘foraggiamento’, così viene definito, è infatti vietato da molte ordinanze comunali specialmente se fatto a favore dei piccioni, e dalla legge cantonale per quanto riguarda la selvaggina.
Ma: sono fuorilegge anche le tipiche casette per uccellini, che molti tengono bel giardino e in balcone, dotate di vuveri? E se qualche piccione si nutre indebitamente del mangime o di qualche briciola, scatta la contravvenzione?

Fa riflettere una recente vicenda che si svolge a Massagno. Una signora infatti si è vista recapitare dalla Polizia Ceresio nord un ‘rapporto di contravvenzione’, per indebito foraggiamento di piccioni, che nel Comune della collina è effettivamente vietato da una ordinanza fin dal 2000. La signora ha ‘respinto le accuse’: la casetta, messa su un albero sarebbe adatta solo ai passeri e ad altri uccellini, essendo il foro di ingresso troppo stretto per i più corpulenti piccioni. Che forse gli scaltri pennuti abbiano trovato il modo di raggiungere comunque il becchime? Nega, l’imputata, di aver foraggiato le colombe: qualcun altro potrebbe aver buttato in strada e nella sua proprietà il mangime incriminato. Cosa sia successo è stato oggetto di un intervento della polizia intercomunale, che ha mandato alcuni agenti sul posto per un accertamento e, pare, per scattare delle fotografie. La vicenda sembra essersi chiusa senza multa, ma con un ammonimento del Municipio, il secondo in pochi mesi. L’ammonita dal canto suo si sente perseguitata non potendo più nemmeno godere del canto degli uccellini.

Attenzione al menu

«I piccioni sono una specie che crea conflitto, perché si riproducono senza limite e sono all’origine di problemi» ci risponde Roberto Lardelli, presidente della associazione Ficedula che si occupa di protezione e conservazione dei volatili. «Poi: in inverno foraggiare i passeri e in generale i piccoli uccelli, che sono in difficoltà nel grande gelo, può essere tollerato, su questo sono tutti concordi, noi compresi. Ricordo un articolo che scrivemmo per la rivista dell’Atte, dove ricordammo che un pettirosso che arriva sul balcone per un anziano è anche una compagnia. Chiaramente lì si può entrare in conflitto con la problematica dei piccioni. Noi vediamo di buon occhio il foraggiamento dei piccoli uccelli però solo nel periodo più freddo». A proposito, qual’è il giusto menu per i passerotti? «Il pane è da sconsigliare perché fermenta. Io direi solo granaglie, che si possono acquistare nei grandi magazzini e nei negozi specializzati. Adesso comunque non è più stagione, poi certo, qualche persona anziana continuerà a farlo, ma va assolutamente evitato di farlo coi piccioni. Per quanto mi risulta a livello cantonale non si arriva subito alla sanzione: c’è un avviso, poi un ammonimento solo alla fine si arriva a una multa». La presenza di avifauna in città è comunque una realtà ben conosciuta e documentata. In uno studio del 2010 (pubblicata dalla Ficedula) di Simone Fontana, Thomas Sattler e Marco Moretti, che fotografava la situazione di Lugano, Lucerna e Zurigo, si scopre che rispetto alle due città confederate, Lugano conta una presenza importante di passeri e piccioni, ma anche di specie rare e protette come il codirosso comune, specialmente nell’area ovest, tra il centro vecchio di Lugano e la collina massagnese.

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