Luganese

Nessun limite ai radar, ma nemmeno abusi

Malcantone est, i Comuni approvano il bilancio d'attività del Corpo e bocciano la richiesta di Bioggio di sospenderli. Ma qual è l'uso corretto?

Ti-Press
29 marzo 2019
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Richiesta respinta. Senza appello. Non è stata digerita la lettera del Municipio di Bioggio di interrompere i controlli radar. Dalla riunione della commissione del Corpo di Polizia Malcantone Est tenutasi mercoledì è emersa la contrarietà dei delegati. Il bilancio dell’attività è stato votato all’unanimità dei nove rappresentanti, mentre non sono mancate le critiche rivolte a Bioggio, per la richiesta di sospendere i controlli nel territorio comunale fino a nuovo avviso. La lettera di Bioggio è parsa un’ingerenza nella strategia della polizia. Ogni esecutivo è legittimato ad avanzare proposte ma queste sono da discutere assieme. Nei prossimi giorni una delegazione del Comune Polo (Agno) incontrerà i colleghi di Bioggio.

La lettera del Municipio di Bioggio (anticipata dal CdT che ha interpellato il sindaco di Bioggio), ha avuto il pregio di rilanciare la discussione sull’uso ‘appropriato’ dei radar. Il vicesindaco di Lamone e presidente della commissione del Corpo di polizia Vedeggio Daniele Franzoni afferma di non conoscere personalmente la situazione di Bioggio e ritiene che «i radar debbano essere giustamente utilizzati, perché questo fa parte dei compiti della polizia comunale come la presenza sul territorio, però senza abusarne. Da noi, non sono emersi problemi del genere». Michele Bertini, vicesindaco di Lugano e titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani, sostiene che «ogni attività di polizia deve avere un giusto rapporto fra prevenzione, controllo e repressione. Dunque soprattutto nei controlli della circolazione bisogna applicare questi principi e non nascondersi in maniera inflessibile dietro a norme che logorano i cittadini». In altre parole, «tutti comprendono che il radar di fronte a scuola in una zona 30 km/h è prevenzione mentre se è posizionato lungo tirate dritte è incomprensibile agli occhi del cittadino».

‘Fanno parte della prossimità’

Sabrina Romelli, sindaca di Collina d’Oro, sottolinea come «siano necessari sia il controlli radar che il lavoro di prossimità. Il controllo radar rientra nei compiti di prossimità, in particolare quando viene eseguito nelle zone a velocità ridotta a 30 km/h nei nuclei abitati dei comuni. Francamente, faccio fatica a distinguere le due funzioni». Dal canto suo, Piergiuseppe Vescovi, municipale di Capriasca, titolare dei Dicasteri edilizia privata, istituzioni e quartieri, dice che i controlli radar del Corpo di polizia Torre di Redde «sono adeguati e commisurati alle situazioni che abbiamo nel nostro territorio di competenza. Non abbiamo ricevuto particolari reclamazioni. Lavoriamo molto bene anche dal profilo della prossimità mettendo a disposizione dei residenti di ogni quartiere due-tre giornate al mese un agente». Intanto, ci racconta Vescovi, «ci stiamo avvicinando, a livello di collaborazioni, al Corpo di polizia del Vedeggio, nel caso in cui un giorno dovesse diventare definitiva la richiesta di aumentare a 20-25 il numero di agenti per ogni singolo corpo strutturato».

Il sindaco di Paradiso Ettore Vismara, che rappresenta il Corpo di polizia Ceresio Sud, è dell’idea che dei radar «non si possa fare a meno, ormai fanno parte del vivere quotidiano». Esprime però preoccupazione in merito alle sanzioni previste da Via Sicura: «Spesso possono avere conseguenze gravi per le persone colpite. Conseguenze a livello di sanzioni sproporzionate rispetto ad altri reati ben più gravi».

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