Luganese

Al riparo, per una notte

Firmata una convenzione fra Città e City Angels: è un aiuto d’emergenza ai senzatetto

13 marzo 2019
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Via Martignoni a Massagno, sabato 17 dicembre 2016. Scoppia un incendio in una palazzina, muore un 40enne del Sud Italia. Era, in quel momento della sua vita, senza fissa dimora. Il caso – fortunatamente isolato – scosse il Ticino. E riaccese i riflettori sul problema dei senzatetto. A due anni dal rogo assassino, la Città ha firmato una convenzione con i City Angels per intervenire con un aiuto d’emergenza in queste situazioni: consentire una notte al riparo a persone trovate senza casa.

«Ci è stata concessa poco prima della fine dell’anno la possibilità di aiutare chi incontriamo per strada – conferma il coordinatore dei City Angels Giuseppe Modica –, in particolar modo nella zona della stazione. Se troviamo qualcuno in difficoltà, evitiamo che dorma all’aperto. Dover dormire su una panchina, per esempio, crea due situazioni problematiche: il disagio per chi è costretto a farlo da un lato e il degrado o anche la paura per alcuni, dall’altro». In base all’accordo, la persona viene portata in una pensione luganese convenzionata, potendo trascorrervi però un’unica notte.

Prima che questo accada, c’è però una sorta di procedura da rispettare. «Quando incontriamo qualcuno per strada, la prima cosa da fare è verificare se si tratta effettivamente di una persona senza fissa dimora o meno. E per fare un controllo siamo tenuti a chiamare naturalmente la polizia: è di loro competenza. Se si tratta di qualcuno che può stare su territorio elvetico, allora diamo una mano». Stranieri sì quindi, ma purché abbiano documenti che ipoteticamente permettono la libera circolazione in Svizzera. Cittadini dell’Ue, prevalentemente. «Se si tratta di domiciliati, ci rivolgiamo inoltre anche ai servizi sociali», sottolinea il responsabile dell’associazione stabilitasi a Lugano nel 2014. Deve essere poi una persona che, in base alle verifiche di polizia, non rappresenti un pericolo per l’ordine pubblico.

«Bisogna evitare che sul territorio ci siano delle persone che stanno male, abbandonate a loro stesse, durante i rigori invernali – valuta il capodicastero Socialità Lorenzo Quadri –, ma neanche fornire un incentivo per persone senza fissa dimora non domiciliate, magari con intenzione di delinquere. Per questo ci sono dei paletti: queste persone devono essere in Svizzera legalmente, non avere decreti d’espulsione, né guai penali».

Utilizzata due volte quest’anno

«Siamo contenti di quest’accordo – sottolinea Modica –: abbiamo visto un’apertura da parte della Città. Certo, non bisogna far passare il messaggio che è un aiuto aperto a tutti, che chiunque ne può usufruire. Ma è necessario intervenire quando ci si imbatte in situazioni di disagio di questo tipo».

E l’inverno è ormai agli sgoccioli. Tempo quindi di bilanci. «La stagione è stata più tranquilla rispetto agli altri anni, abbiamo visto meno persone in difficoltà per strada. Ma questo non vuol dire che ce ne siano di meno, ma che noi non le incrociamo». E la convenzione com’è andata? «Solo in due casi abbiamo accompagnato qualcuno in questa pensione e il giorno dopo hanno preso il treno per rientrare nel proprio Paese. Negli altri casi sono stati indirizzati a Casa Astra a Mendrisio o a Chiasso, alla chiesa di don Feliciani». Nella cittadina di confine il religioso aveva allestito un dormitorio provvisorio di accoglienza per senzatetto. Chiuso un paio di settimane fa: «Una struttura in meno sul territorio» per il responsabile dei City Angels.

Per questa stagione sperimentale, non c’è stato quindi un uso massiccio dell’accordo. Ma quali sono le prospettive per il futuro? «Dobbiamo ancora incontrarci, ma in linea di massima non vedo ostacoli a una riproposizione della convenzione per il prossimo inverno», risponde il municipale leghista. «Quest’anno siamo partiti un po’ tardi – considera dal canto suo Modica –. Se l’iniziativa dovesse venir riconfermata, ci attiveremo prima per la stagione fredda 2019-2020. Credo che si debba collaborare in modo più forte fra le varie realtà sul territorio».

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