Luganese

Spacciava eroina a Lugano, sarà espulso

Un 21enne è stato condannato stamattina a trentasei mesi – in larga parte sospesi in virtù del suo spirito collaborativo – e dovrà lasciare la Svizzera

Ti-Press
18 gennaio 2019
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Un'eccezione. Accusa e difesa concordano: il caso del 21enne giudicato stamattina dalla Corte delle Assise criminali di Lugano non è propriamente una prassi per le aule penali ticinesi. Il giovane – un albanese residente nel suo Paese d'origine – è stato condannato a trentasei mesi di detenzione, di cui dieci espiare, vincolati da un periodo di prova di tre anni. Una pena relativamente mite, considerato il grave reato commesso: traffico di eroina. Neppure i quantitativi sono bassi: circa 600 grammi sono stati venduti a consumatori locali, una novantina quelli che la polizia gli ha trovato addosso durante un controllo casuale e trenta i grammi procurati ai tossicodipendenti luganesi che l'hanno ospitato nell'agosto 2018.

«Ha collaborato davvero molto con gli inquirenti, ammettendo le sue colpe e le vendite effettuate» ha detto la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, spiegando l'eccezionalità del caso, che ha di fatto giustificato la forma del rito abbreviato. La proposta di pena è stata infatti condivisa dall'avvocata Sandra Xavier e ritenuta adeguata infine anche dalla Corte presieduta da Amos Pagnamenta. Dinanzi al giudice – dopo essersi scusato per quanto commesso –, il giovane ha spiegato di essersi fatto sedurre dallo spaccio per «necessità economica».

Come molti altri giovani corrieri della droga che provengono dall'Albania, anche l'imputato odierno era infatti disoccupato. Le possibilità di guadagno offerte dal mondo della droga sono d'altra parte non indifferenti. Vendendo l'eroina in buste da 4,5/5 grammi l'una al prezzo variabile tra i 150 e i 170 franchi, gli incassi risultano piuttosto elevati. Circa 2'000 i franchi che l'imputato ha preso per il mese scarso in cui ha spacciato, considerato che lo stupefacente smerciato – di una purezza poco superiore al 20% – è stato tanto.

Scontata la pena, il 21enne farà ritorno nel Paese balcanico. La gravità del reato implica infatti l'espulsione automatica, che nel caso specifico è stata stabilita per quindici anni.

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