Luganese

'Egregio signor Plein, l'amore che ferisce non fa bene, neanche un po''

Alle donne della Sinistra e dell'Uss, rivolte a Comune di Lugano e Cantone, si unisce il 'Collettivo l'8 ogni giorno' che parla di 'visioni medievali'

26 novembre 2018
|

Non sono solo i politici – come il presidente del Ppd Fiorenzo Dadò – a scagliarsi contro la campagna pubblicitaria per il 'Black friday' di Philipp Plein e l'immagine che dà dell'universo femminile. Il Coordinamento donne della Sinistra e le donne dell'Uss Ticino e Moesa hanno preso carta e penna e, da un lato, hanno scritto a Comune di Lugano e Cantone e dall'altro hanno lanciato una raccolta firme. Una petizione che ha già visto l'adesione di oltre 1'200 persone in poche ore.

"I messaggi veicolati dalle pubblicità  – si legge nella missiva – plasmano comportamenti e desideri, alimentano le fantasie legittimandole. Pretendere che, pur nella libertà di commercio, le imprese mantengano un comportamento etico e socialmente sostenibile ci sembra il minimo. Se la responsabilità degli atti di violenza è di chi li commette, permettere che circolino messaggi e immagini violenti anche attraverso la rete per vendere prodotti o idee è complicità di quegli atti”.

Cosa si aspettano le donne della Sinistra? “Il minimo  – rilanciano – è che il Cantone e il Comune di Lugano richiedano all'azienda di Philipp Plein di togliere qualunque immagine di omicidio sui propri siti e nei propri negozi. Ricordiamo che la pubblicità di Dolce&Gabbana che rappresentava uno stupro di gruppo è stata condannata e fortemente criticata da diverse agenzie dell'Onu”.

L'iniziativa di Plein si è rivelata deflagrante, ma non dal profilo commerciale. A quanto pare, infatti, non sono bastate le sue giustificazioni via facebook a placare la polemica.

'Visioni medievali da sostituire'

"In questo contesto contro cui tutte le donne devono lottare, Philippe Plein si permette di usare un’immagine di una donna che viene uccisa come fosse un evento positivo: la donna sorride con aria voluttuosa mentre una mannaia cala su di lei". La presa di posizione del 'Collettivo l'8 ogni giorno' sulla quanto meno contraddittoria campagna pubblicitaria del marchio Plein è netta. "Egregio signor Plein, purtroppo la sua percezione della realtà è completamente distorta. L’amore che ferisce non fa bene, neanche un po’, e non è amore. Amare significa aver rispetto e cura reciproca. Un uomo che picchia la sua donna è una persona disturbata che va fermata, non è un uomo innamorato. Nessuna donna vuole subire violenze o essere uccisa ma purtroppo continua ad accadere".

Il collettivo ricorda la data del 17 dicembre 1999, giorno in cui l'Onu ha fissato nel 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; ma ricorda pure che "la pubblicità, così come altre forme d’informazione, continua a veicolare un’immagine distorta delle donne e degli uomini: donne seducenti sottomesse, uomini virili possessivi. Ma è tempo che le persone che trasmettono informazioni al pubblico si assumano la responsabilità del loro ruolo. È inaccettabile usare il dramma delle donne per vendere dei capi di abbigliamento. È vergognoso che la sofferenza di tante donne venga sminuita da un’immagine pubblicitaria".

Nel condannare fortemente l'immagine usata, Il collettivo ritiene che, giunti nel 2018, sia "finalmente tempo che queste visioni medievali siano sostituite da nuove immagini che raccontino della forza delle donne, del loro coraggio, della loro determinazione", invitando tutta la popolazione a partecipare ai vari eventi proposti l’8 di ogni mese in preparazione dello sciopero delle donne del 14 giugno 2019.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE