Luganese

Nuova vita da spazio pubblico

Sull'ampia superficie dell'ex centro sportivo Bsi sorgeranno residenze primarie e strutture per anziani autosufficienti

(Ti-Press)
14 novembre 2018
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Alloggi di residenza primaria, strutture per anziani autosufficienti e spazi destinati alla fruizione pubblica. Sono gli elementi che caratterizzeranno l’area di circa 20mila metri quadrati in cui sorgeva l’ex centro sportivo di proprietà della Bsi (oggi in mano alla Efg). Un’ampia superficie chiusa da tre anni che la banca ha voluto riqualificare coinvolgendo da subito la Città. Un coinvolgimento necessario, perché, come ha spiegato ieri Angelo Jelmini, titolare del Dicastero sviluppo territoriale di Lugano, l’area è inserita a Piano regolatore come zona edificabile speciale destinata al tempo libero e allo sport e ammette solo residenze di servizio. Occorrerà quindi una variante pianificatoria che dovrà ottenere l’avallo del Consiglio comunale.

Intanto nella sede della Efg di Lugano è stata inaugurata l’esposizione di tutti i progetti che hanno partecipato al concorso (in mostra dalle 17 alle 19.30 fino al 30 novembre). Un concorso indetto tramite un mandato di studio in parallelo. E la procedura scelta, durata un anno e mezzo, è il vero valore aggiunto dell’operazione, ha evidenziato il coordinatore, l’architetto Attilio Panzeri: «È stata un’esperienza di cui anche altri Comuni possono fare tesoro per la valorizzazione del territorio. E finalmente anche Lugano ha cominciato a pianificare in maniera diversa».

In estrema sintesi, la procedura si è sviluppata come una sorta di concorso di progettazione ‘aperto’ a cui hanno partecipato, su invito, sette studi di architettura ai quali è stato chiesto di costituirsi in Team con un architetto paesaggista e presentare un progetto di riqualifica. Un progetto apprezzato e premiato, oltre che per l’originale inserimento nel contesto paesaggistico, anche per la sua visione futuristica del concetto di abitare.

‘Vuoto’ come elemento paesaggistico

Il risultato, dopo diversi Workshop in cui il collegio di esperti ha discusso le varie proposte preliminari e, in funzione delle criticità emerse, ha consentito ai Team di proseguire il lavoro evitando sviluppi non coerenti con la filosofia voluta, è stato la scelta del piano di quartiere disegnato dallo studio Lands Architetture. Un progetto giudicato migliore perché il volume proposto si inserisce armoniosamente lungo il limite del bosco e lo rafforza senza tuttavia stravolgerne la morfologia. Tanto che il grande vuoto generato assume i contorni di un elemento paesaggistico significativo che si mette in relazione con il “costruito” a monte. Altri elementi vincenti sono stati la semplicità del concetto strutturale e la sua flessibilità di gestione degli spazi interni.

Sia la procedura che l’esito del concorso sono stati salutati favorevolmente dai municipali di Lugano presenti ieri (come detto Jelmini e il vicesindaco Michele Bertini). Il piano di quartiere prevede anche l’inserimento di edifici a carattere sociale, di strutture di pubblica utilità e lascia nell’area ampie superfici libere da costruzioni. Fra gli intenti della banca che ha scelto la procedura inconsueta del mandato di studio parallelo, c’è pure quello di apportare un impatto socio-economico a tutta la regione del Luganese. Per il cantiere bisognerà ancora attendere, perô, ad effettuare i lavori saranno chiamati maestranze e fornitori a chilometro zero. Anche questo aspetto non mancherà di essere apprezzato dai diretti interessati e dalle associazioni di categoria ‘nostrane

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