Luganese

Magliaso studia come ridurre la 'puzza' di canapa

Mentre il tempo della raccolta volge al termine e l'odore sta scemando, Municipio e promotori valutano soluzioni tecniche

Ti-Press
10 novembre 2018
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Sono gli ultimi giorni, poi finirà quell’odore di canapa, peraltro attenuatosi in questi giorni piovosi, che dà fastidio a una parte di residenti di Magliaso. Almeno per quest’anno. Sì, perché, come ci ha confermato il segretario comunale, «i promotori dell’attività di coltivazione ci hanno informato che la raccolta terminerà alla fine di questa settimana o verso metà della prossima».

Coltivazione avvenuta nelle serre posate in zona agricola, a confine con quella residenziale, che dovrebbe  riprendere nella primavera del 2019. E la problematica relativa agli odori, in cui il Comune ha pochi margini di intervento, potrebbe ripresentarsi ancora. Anche se, prosegue il segretario comunale, i promotori hanno incontrato le autorità locali assicurando la sistemazione delle serre in vista della prossima stagione.

In effetti, come si legge nel comunicato pubblicato sul sito di Magliaso: “Il Municipio sta verificando, anche con i diretti interessati, le soluzioni tecniche che possono portare a un’importante riduzione delle emissioni delle piante in fiore (migliore sigillatura delle serre, introduzione di impianti di aerazione con filtri a carbone attivo, coltivazione e raccolta dilazionata su un periodo di tempo maggiore e quindi minore quantità di piante in fioritura ecc.).

D’altro canto, l’esecutivo sta valutando un possibile assetto normativo per contenere le emissioni maleodoranti, che non risultano essere nocive alla salute, ma ‘solo’ sgradevoli all’olfatto, fatto salvo un’eventuale particolare sensibilità del singolo individuo”. Il tutto, del principio della libertà di commercio, che nella fattispecie non può essere negletto, alla luce della legalità della contestata attività di coltivazione.

La situazione non è così “grave” come a Coldrerio dove la coltivazione è avvenuta in mezzo alle palazzine in zona residenziale e l’anno prossimo sarà trasferita. Tornando in Malcantone, una ventina di giorni fa il gruppo apartitico Vivi Magliaso ha consegnato oltre un centinaio di firme al direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, accompagnate da una lettera in cui esprime il proprio malcontento.

Una lettera in cui il gruppo precisa che la protesta “non deve essere letta come una crociata repressiva e ideologica”. I firmatari sono consci che a livello amministrativo la coltivazione e la vendita della canapa
sono regolate dalla legge cantonale e dal Al vaglio soluzioni per il 2019 TI-PRESS relativo regolamento di applicazione.

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