Luganese

Una colletta alimentare per i campionesi

È rivolta a chi non percepisce più lo stipendio dopo il dissesto del Casinò

Ti-press
5 novembre 2018
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Se nell’ambito della giornata mondiale dei poveri 2018 la ‘colletta alimentare’, in Italia si terrà il prossimo 24 novembre, a Campione è già in corso e andrà avanti sino a quando non riaprirà il Casinò, chiuso lo scorso 27 luglio, a seguito del fallimento della società di gestione.

La ‘colletta alimentare’ di Campione d’Italia è una iniziativa spontanea, promossa dagli ex dipendenti della casa da gioco, senza stipendio da tre mesi. Quanto raccolto è destinato a coloro che risiedendo in riva al Ceresio o un comune italiano, non percepiscono nessun ammortizzatore sociale, a differenza dei loro colleghi Aire che hanno già incominciato a ricevere la disoccupazione svizzera. Sono oltre 250 che per due anni prenderanno l’ottanta per cento dell’ultimo stipendio lordo percepito. Presso il presidio permanente promosso dalla Rsu del Casinò c’è una raccolta di fondi. Per quanto è dato sapere i più generosi dovrebbero essere i campionesi Aire che si sentono vicini ai loro colleghi senza nessun introito e con la prospettiva di dover attendere mesi prima di vedere qualche soldo. Quanto raccolto è stato utilizzato per l’acquisto di generi alimentari distribuiti a coloro che maggiormente ne hanno bisogno. Una istantanea alla quale è difficile credere, che stride con l’immagine di Campione quale paese di Bengodi, del lusso e degli stipendi principeschi e delle spese fuori controllo. “Una sorta di feudo con regole proprie nella convinzione che i soldi facili derivanti dagli incassi del Casinò sarebbero continuati a circolare all’infinito per cui nessuno ha pensato a una amministrazione oculata sia in Comune che nel Casinò”. È quanto commentano coloro che per motivi di servizio (giudici, magistrati e inquirenti) da quasi un anno sono chinati sui bilanci del Comune, del Casinò e dell’Azienda Turistica che considerata inutile nei giorni scorsi è stata sciolta da Giorgio Zanzi, commissario prefettizio, nominato a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale. E a proposito dell’Azienda Turistica dell’enclave in questi giorni si è appreso che per la festa della donna dell’8 marzo dello scorso anno, sono stati spesi 140mila euro, quando già era noto che il ‘sistema Campione’ navigava in cattive acque.

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