Luganese

Ripopolamento delle alborelle, atto secondo

Stamane al porto di Melide immessi nel lago oltre 2 mila esemplari. Così nel Ceresio, dopo l'estinzione degli anni Novanta, la specie potrebbe riprendere

23 ottobre 2018
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«Non abbiamo la sfera di cristallo, ma se questa operazione sarà ripetuta in questo stesso punto più volte, la specie potrebbe riprendersi». Così stamane, Tiziano Putelli dell'Ufficio Caccia e Pesca, ha illustrato alla stampa la nuova tappa per il ripopolamento dell'alborella nel lago Ceresio. Nella zona del porto di Melide, luogo scelto perché vanta il più basso fondale dell'intero specchio d'acqua, ricco di piante acquatiche e dunque dotato di una paradisiaca fauna ittica, sono state immesse oltre 2 mila alborelle di taglia dai 4 ai 6 centimetri nate due mesi e mezzo fa, dopo che le larve, quest'estate a luglio, sono state trasferite nelle gabbie di accrescimento di Riva Caccia di Lugano. Un numero certamente insufficiente per dar vita allo sperato ripopolamento dell'alborella, pesce estintosi nel Ceresio negli anni Novanta per cause diverse, tra le quali il disastro nucleare di Chernobyl.

Per questo ora l'obiettivo - ha spiegato Putelli - è quello di immettere 100 mila 'piccoli' nel 2019-20. Il costo del progetto, finanziato dalla Confederazione in misura del 40% e sostenuto dal Dipartimento del territorio e dalla Città di Lugano, è di 60 mila franchi. La speranza è quella che anche il Ceresio, alla stessa stregua del lago Maggiore - il quale non ha subìto l'estinzione dell'alborella, che ha invece continuato a prosperare in modo naturale - possa tornare a vivere e rigenerarsi anche nello specchio d'acqua del lago di Lugano, questo anche per continuare ad essere una fonte economica per i pescatori. L'insidia più grande che potrebbe far fallire il progetto è la presenza di diversi predatori, fra cui il cormorano. Alla spettacolare quanto significativa scena di ripopolamento a bordo di una barca ha assistito entusiasta una sezione della scuola dell'infanzia di Melide.

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