Luganese

Truffa alle casse malati, medico in aula

Il 57enne, dinanzi alle Assisi correzionali di Lugano, deve rispondere anche di appropriazione indebita, frode nel pignoramento e falsità in documenti

(Ti-Press)
15 ottobre 2018
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Centinaia di migliaia di franchi ricavati da circa 580 fatture false. È ingente la somma di cui è accusato un medico 57enne dinanzi alle Assisi correzionali di Lugano, dov’è imputato per svariati reati, fra cui: di truffa, appropriazione indebita, frode nel pignoramento e falsità in documenti.
I fatti risalgono a oltre dieci anni fa, quando l’uomo - oggi residente a Ginevra - operava in Ticino. Dopo aver istituito una società attiva come servizio di cura e di assistenza a domicilio, mise in piedi un sistema di fatture gonfiate a danno delle casse malati. Alcune fatturazioni, come ammesso dall’accusato ancora in aula, venivano inventate di sana pianta, mentre per altre venivano dichiarate prestazioni non corrispondenti - sotto vari punti di vista - alla realtà. “Avevamo difficoltà a pagare i dipendenti - si giustifica -, le casse malati rimborsavano anche svariati mesi in ritardo. Abbiamo trovato questa soluzione”.
Ancor più grosso il danno causato nei confronti dei creditori. Quando la società è fallita, il 57enne avrebbe occultato i propri valori patrimoniali da un lato e falsificato i conti della Sa dall’altro. Risultato: svariati attestati di carenza beni e debiti - tuttora inevasi - oltre al milione di franchi.
Una parte dei capi d’accusa risulta tuttavia contestata.

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