Luganese

Campione passa al Ticino? 'Immaginabile'

Il Consiglio federale, però, non ha possibilità di intervenire nel processo di liquidazione del Comune. Lo ha affermato Cassis rispondendo a Marco Romano

Ti-Press
17 settembre 2018
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Il Consiglio federale non ha alcuna possibilità di intervenire nel processo di liquidazione del Comune di Campione d’Italia, benché segua la situazione da vicino. Lo ha dichiarato oggi il consigliere federale Ignazio Cassis rispondendo a una domanda del consigliere nazionale ticinese, il popolardemocratico Marco Romano.
Per quanto riguarda i debiti contratti dal comune dell’enclave italiana in territorio elvetico col Canton Ticino, con Lugano e altri enti, secondo Berna spetterebbe al Governo di Bellinzona attivarsi per trovare una soluzione come peraltro prevede un accordo di cooperazione tra le parti risalente al 2011.
Quanto a un eventuale passaggio del territorio di Campione al Ticino, come ventilato da una parte della popolazione campionese dopo il fallimento della società di gestione della casa da gioco, «ciò è immaginabile» ha risposto il ministro degli affari esteri ticinese, ma proposte in tal senso alla Confederazione dovrebbero venire dalle autorità politiche ticinesi.

In merito al futuro di Campione d'Italia, Marco Romano ha dichiarato a Keystone-Ats che inoltrerà ancora durante questa sessione una mozione con l'invito al Consiglio federale di attivarsi con le autorità ticinesi in vista di un eventuale passaggio dell'enclave alla Svizzera. Trattative con Roma sarebbero quindi necessarie.

Per il deputato ticinese, la situazione attuale in cui versa Campione è del tutto "irrazionale". La maggioranza dei Campionesi non vive nell'enclave e molti dei residenti hanno la nazionalità svizzera. In un certo senso si tratta di un territorio ticinese sottoposto a sovranità italiana.

Secondo Romano, il passaggio di Campione alla Svizzera non sarebbe per domani e implicherebbe anche il coinvolgimento dei diretti interessati. Ad ogni modo, un tale cambiamento avrebbe il vantaggio di semplificare l'intricata situazione attuale, col comune italiano che deve soldi sia all'Italia che alla Svizzera. Il comune, insomma, fa fatica ad ottemperare ai propri doveri, basti pensare che Melano e Bissone si sono offerti di accogliere i bambini campionesi all'asilo e a scuola.

La raccolta dei rifiuti è svolta da una ditta ticinese che potrebbe dall'oggi al domani rifiutarsi di farlo qualora le fatture non venissero saldate. Non sarebbe bello vedere ripetersi a un tiro di schioppo dal Ticino la stessa situazione verificatasi a Napoli qualche anno fa, quando la città soffocava sotto tonnellate di rifiuti abbandonati nelle strade.

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