Il collettivo 'Frecciaspezzata' ha esposto uno striscione contestando il ruolo della Crs nella gestione dei rifugiati
Il collettivo 'Frecciapezzata' ha messo in atto un presidio oggi presso gli uffici della Croce Rossa di Lugano “per smascherare le politiche di segregazione e razzismo attuate nei centri per richiedenti d’asilo da loro gestiti (in Ticino: Camorino, Cadro, Paradiso e Castione)“ come hanno poi rivenditacato in un comunicato alla stampa. Secondo gli autori della protesta questi sarebbero “dei luoghi dove gli agenti di sicurezza, i dipendenti della Croce Rossa e la polizia dettano legge a suon di ricatti, punizioni e violenze sia fisiche che psicologiche”.
“Allo stesso modo abbiamo voluto rendere evidente la complicità nelle deportazioni della Croce Rossa. Ultimo caso quello della donna eritrea e dei suoi due figli, di cui una gravemente ammalata e in sedie a rotelle, avvenuto giovedì mattina all’alba dal centro di Cadro. Senza preavviso alcuno, la donna è stata ammanettata e “presa a carico” con la forza dagli agenti di polizia, per essere deportata assieme al figlio e alla figlia verso Zurigo, per infine essere rimandata a Brindisi, senza nessuna assistenza medico-sanitaria“ recita il comunicato di 'Frecciaspezzata'.