Luganese

Lugano, un'idea geniale per rilanciare gli Angioli

Stanziato il credito per il mandato di studio in parallelo. Se approvato dal legislativo, la Città avrà indicazioni per valutare che fare della funicolare.

Ti-Press
13 settembre 2018
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Riqualifica del comparto Funicolare degli Angioli: nella seduta odierna, il Municipio di Lugano ha stanziato 325’000 franchi per avviare il mandato di studio in parallelo. Come anticipato nell'edizione catrtacea di sabato 8 settembre, la procedura consentirà di identificare soluzioni funzionali e architettoniche per riqualificare l’area e fornirà informazioni di massima su costi di realizzazione e di esercizio della funicolare.

La richiesta di credito dovrà essere approvata dal Consiglio comunale. Lo sviluppo dell’infrastruttura dovrà tener conto della tutela del bene culturale, del potenziale di attrazione turistica e del collegamento di mobilità lenta fra piazza Luini, il parco del Tassino e la stazione. Si dovrà considerare pure l’entrata del parco del Lac, la tecnica dell’impianto a fune, le destinazioni della torretta intermedia e dell’arrivo a monte.

Al termine del mandato rivolto a un team composto da professionisti, il Municipio valuterà come procedere. La valorizzazione dell’area si inserisce in un più ampio progetto che sarà approfondito con un masterplan per il lungolago e il comparto del centro. Un masterplan che fungerà da base per la richiesta della variante di Piano regolatore e fornirà una visione generale delle necessità del comparto che riguardano ad esempio la mobilità, gli stazionamenti, la linea tram-treno, l’arredo urbano, le infrastrutture tecniche, i nuovi accessi al lago, il riordino dei posti barca e le aree per gli eventi.

La funicolare, aperta al pubblico nel luglio del 1913, collegava la parte alta della città con il lago. La chiusura definitiva data del gennaio 1987. Con risoluzione del 12 aprile 2017, il Consiglio di Stato ha manifestato l’intenzione di tutelare il complesso della funicolare degli Angioli quale bene culturale di interesse cantonale. Sulla struttura ha espresso il proprio interesse anche l'Ufficio federale della cultura.

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