Luganese

Le Ail dopo il blackout: 'nessuna negligenza'

Il vice direttore Giampaolo Mameli: non possiamo prendere in considerazione richieste di risarcimento

(Ti Press)
14 agosto 2018
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Si andrà in tribunale? «Finora non mi risulta che sia mai accaduto». Nel dopo ‘blackout’ torniamo con il vicedirettore delle Aziende industriali di Lugano (Ail) Giampaolo Mameli a considerare le conseguenze registrate venerdì per i clienti – specie per quelle aziende che se si vedono letteralmente staccare la spina, possono subire perdite economiche.

«Disagi chiaramente ce ne sono stati. Ma queste interruzioni di corrente non sono da attribuire a nessuna nostra negligenza o ‘sabotaggio’. Ogni utente, secondo le condizioni generali di for­nitura (disponibili anche nel sito www.ail.ch), deve premunirsi che di fronte a un’eventuale interruzione di corrente i propri apparecchi non subiscano conseguenze: per i dispositivi sensibili esistono sistemi elettronici in grado di mantenere stabile la tensione anche in caso di sbalzi o in caso di temporali. Come azienda non possiamo inoltre garantire che nell’arco di 365 giorni all’anno non vi siano interruzioni di elettricità». Esposti di reclamo dopo il blackout di venerdì ne avete ricevuti? «Sì, ne abbiamo ricevuti alcuni». In questi casi come vi regolate? «Come detto non possiamo purtroppo prendere in considerazione risarcimenti». L’emergenza elettricità venerdì è durata 90 minuti, come una partita di calcio. Per le aziende impegnate nella produzione di merce lo stop dei macchinari può rappresentare un guaio in termini economici. «I clienti più sensibili, come gli ospedali – prosegue il vice-direttore delle Ail –, si premuniscono da interruzioni di corrente con dei generatori in grado di attivarsi immediatamente, si pensi soprattutto alle sale operatorie. Anche le aziende la cui produzione non può essere interrotta devono equipaggiarsi con un generatore. Per fortuna i casi di interruzione sono rari, eppure possono avvenire: si pensi a temporali, al guasto, all’incidente. Tutte cause che non possiamo prevedere in anticipo».

‘Risarcimenti non sono possibili’

Per il blackout del 24 luglio nel Sottoceneri durato 45 minuti invece le Ail non c’entrano. «L’interruzione è avvenuta a monte della nostra rete (in effetti sono state coinvolte anche le aziende distributrici del Mendrisiotto) e anche noi abbiamo anzi subìto un danno dal momento che non abbiamo potuto erogare a nostra volta elettricità. Si tratta della linea ad altissima tensione (superiore ai 220 chilovolt) di Swissgrid, gestore di trasmissione nazionale». La causa sarebbe un errore umano: alla sottostazione di Magadino un operaio avrebbe erroneamente messo a terra una linea in tensione creando un cortocircuito. Venerdì scorso l’epicentro del blackout è stato la sottostazione Ail di Cornaredo. «Ma non per un errore da parte nostra, bensì per un guasto ad una parte dell’impianto: un sezionatore non ha lavorato come doveva» sottolinea Mameli. Dunque anche l’azienda che riuscisse a documentare una perdita di guadagno dovuta al blackout non può farvi causa? «No. Purtroppo la garanzia di una fornitura ininterrotta di elettricità non è possibile».

Andrea Prati, Ceo delle Ail di Lugano, da noi interpellato fa sapere dal canto suo che «ora si tratterà in queste prossime settimane di eseguire verifiche sul guasto, in collaborazione con l’azienda fornitrice, per capire esattamente se il problema è localizzato o meno e per valutare quali passi intraprendere».

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