Luganese

Lugano, un’anziana innovativa

La popolazione diminuisce per il secondo anno consecutivo, marcando cali importanti nei quartieri popolosi.

(laRegione)
26 luglio 2018
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La più anziana, ma capace di valide innovazioni. Non è un ossimoro, ma la realtà che emerge da ‘Lugano in Cifre 2018’ (Lic), pubblicato ieri. L’opuscolo illustra chiaramente un trend demografico negativo che si sta pian piano confermando: la città sta perdendo abitanti. Al 31 dicembre 2017 erano 68’012, 375 (-0,5%) in meno rispetto a dodici mesi prima. Un calo non nuovo: dopo l’aumento quasi impercettibile dell’anno precedente, è dal 2015 che a Lugano la popolazione sta pian piano diminuendo. Nulla di preoccupante, se non fosse che si tratta di un dato in controtendenza rispetto alle altre grandi città svizzere, che stanno vivendo una crescita sostenuta dopo decenni di emorragia a favore delle periferie residenziali. Il più grande centro ticinese non spicca però solo per questo, ma anche per l’elevata età media: 45,1 anni.

I due dati, crescita demografica e invecchiamento, sono legati. «Si tratta di un orientamento globale dell’Occidente – puntualizza il responsabile del Servizio di statistica urbana Giorgio Maric –, è dovuto ai tassi naturali di crescita, come pure alle migrazioni (negativi entrambi gli indici, cfr. infografica, ndr)».

Il sindaco: ‘Non è solo un male, vuol dire che siamo di richiamo per la tranquillità’

Una tendenza su ampia scala, a cui tuttavia i principali centri urbani svizzeri stanno sfuggendo. Secondo dati riportati recentemente dalla ‘Neue Zürcher Zeitung’, tra le dieci grandi Lugano è l’unica dove l’età media sta costantemente crescendo. Zurigo, per esempio, è passata da 43 anni nel 2010 a 38 oggi. A Losanna il ringiovanimento è partito addirittura negli anni Novanta. Riuscire ad attirare giovani quindi è possibile. Lo è anche per Lugano? «Sono convinto di sì. La nostra città, come del resto il cantone, paga forse un certo ritardo in determinati ambiti quali i trasporti pubblici e la riqualifica di aree dismesse – valuta il sindaco Marco Borradori –. Siamo però sulla buona strada: le intenzioni ci sono e anche le basi. Fra pochi anni riavremo il tram, tra molto meno una strategia per gli alloggi a pigione moderata e già oggi possiamo contare su importanti attrattori di profili qualificati, come il Centro di calcolo e l’Istituto Dalle Molle. Voglio però evidenziare che non è necessariamente solo una cattiva notizia: se aumenta l’età media, vuol dire che ci sono degli elementi di richiamo, come la tranquillità. E non dimentichiamo che si tratta spesso di persone più benestanti». Sebbene sia la più agée, Lugano ha quindi diversi assi nella manica da poter calare per invertire la rotta. Fra questi, l’innovazione. Un ambito che vede la Città, intesa come istituzione, distinguersi proprio grazie alla statistica. Le è stato infatti assegnato il Premio Comune Innovativo indetto dal Cantone per aver allestito una gestione dei dati efficiente e facilmente interpretabile. «Quel che contraddistingue la statistica pubblica è la credibilità, l’imparzialità politica ed economica» sottolinea Maric. «È uno strumento importante – aggiunge il titolare del Dicastero finanze, che ha avviato il progetto ‘Lic’, Michele Foletti –, permette di prendere delle decisioni, come quelle sugli investimenti, con cognizione di causa». La pubblicazione cartacea, il database informatico in aggiornamento, e i dati che li compongono, rappresentano quindi le fondamenta di cui Lugano ha deciso di dotarsi per consolidare la propria strategia progettuale.

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